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Dispense

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40 CAPITOLO 1. ELEMENTI DI CALCOLO DELLE PROBABILITÀ<br />

Esempio 29 Ad esempio,<br />

Z<br />

P (X1 > X2) =<br />

f(x1;x2)2R 2 :x1>x2g<br />

f (x1; x2) dx1dx2:<br />

In altri casi, la legge di X = (X1; :::; Xn) può essere discreta. Supponiamo per semplicità<br />

di notazione (in realtà non è restrittivo) che le singole variabili X1; :::; Xn assumano come<br />

valori possibili solo i valori fakg k2N . Allora il vettore X = (X1; :::; Xn) può assumere ciascuno<br />

dei valori<br />

(ak1 ; :::; akn )<br />

con gli aki 2 fakg k2N . Allora interesserà calcolare innanzi tutto le probabilità del tipo<br />

p (ak1 ; :::; akn ) = P (X1 = ak1 ; :::; Xn = akn ) :<br />

La famiglia di numeri p (ak1 ; :::; akn ) ; ak1 ; :::; akn 2 fakg k2N può essere chiamata densità<br />

discreta del vettore X.<br />

Parallelamente sopravvivono i vecchi concetti per ciascuna delle v.a. X{. La legge di X1<br />

si chiama ora legge marginale di X1, e se ha densità fX1 (x1) questa si dirà densità marginale<br />

di X1, e così via per le altre.<br />

Nasce allora la domanda circa il legame tra congiunta e marginali. Limitiamoci a discutere<br />

le densità.<br />

Teorema 6 In generale (quando le densità esistono), vale<br />

fX1 (x1)<br />

Z<br />

= f (x1; :::; xn) dx2<br />

Rn 1<br />

e così per le altre. Quando X1; :::; Xn sono v.a. indipendenti, vale inoltre<br />

f (x1; :::; xn) = fX1 (x1) fXn(xn)<br />

e vale anche il viceversa (se la densità congiunta è il prodotto delle marginali, allora le v.a.<br />

sono indipendenti).<br />

Omettiamo la dimostrazione, non troppo di¢ cile peraltro. Osserviamo come interpretazione<br />

che, mentre dalla congiunta è sempre possibile calcolare le marginali, viceversa dalle<br />

marginali è in genere molto di¢ cile risalire alla congiunta, salvo nel caso di indipendenza.<br />

Questo non deve stupire: è come il problema di calcolare la probabilità di una intersezione<br />

P (A \ B). In generale, abiamo bisogno di conoscere ad esempio P (AjB), che è<br />

un’informazione ben più complessa delle probabilità “marginali”P (A) e P (B).<br />

Esempio 30 Gaussiana multidimensionale canonica. Supponiamo che X1; :::; Xn siano v.a.<br />

indipendenti gaussiane canoniche, quindi tutte con densità (marginale) 1<br />

p2 exp x 2 =2 .<br />

Allora il vettore aleatorio X = (X1; :::; Xn) ha densità congiunta data dal prodotto delle<br />

marginali (Teorema 6)<br />

f (x1; :::; xn) =<br />

1<br />

p (2 ) n exp<br />

dxn<br />

x 2 1 + + x2 n<br />

2<br />

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