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Post/teca<br />

secondo un progetto non a caso coscientemente perseguito dal cardinale Federico Borromeo,<br />

cugino di Carlo.<br />

Ciò che la studiosa ha definito "canone paradigmatico" - la serialità standardizzata dei temi<br />

proposti dai teleri - trovò ampia diffusione e lo spirito che l'aveva animato continuò a mietere frutti<br />

per tutto il Seicento - senz'altro fino agli anni Novanta del secolo - quando furono realizzati gli<br />

ultimi otto grandi quadroni a completamento del ciclo borromaico. E siamo così giunti al cuore e,<br />

nello stesso tempo, a una delle novità più qualificanti del volume.<br />

Annalisa Albuzzi, dopo aver raccolto e vagliato una bibliografia puntuale e cospicua, che sarà<br />

senz'altro di grande utilità a quanti vorranno inerpicarsi per questi non agevoli sentieri, attraverso<br />

una minuziosa ricerca di carattere archivistico è riuscita in modo convincente a offrire una risposta<br />

finalmente sicura in merito all'ideazione e alla datazione di tutti i teleri, nonché alla paternità e alla<br />

committenza della maggior parte di essi. Cosa non da poco, qualora si ponga mente che i risultati<br />

della letteratura storico-artistica - malcerti e spesso ancorati unicamente a una metodologia<br />

purovisibilista - non erano stati rivisitati con sistematicità da quasi mezzo secolo.<br />

Il motivo di questo oblio va anche ricondotto a un equivoco di fondo: ritenere, cioè, che gli ultimi<br />

teleri fossero stati voluti dalla Fabbrica. In realtà fu la Congregazione dello Scurolo - un'istituzione<br />

fino a oggi poco nota, eretta dallo stesso Federico Borromeo nel 1622 per governare il continuo<br />

afflusso dei fedeli alla tomba del santo e, di conseguenza, favorire l'ordinato sviluppo del culto - a<br />

interessarsi del completamento della straordinaria impresa artistica e devota a un tempo. Nei<br />

documenti di un archivio, purtroppo disseminato in più istituzioni, ma che l'acribia della studiosa è<br />

riuscita in gran parte a ricuperare, si sono trovate le notizie che hanno gettato finalmente luce sulla<br />

genesi, sulla preparazione e sulla realizzazione del progetto a opera di artisti tra i più significativi<br />

del tardo Seicento milanese: Cesare Fiori, Giorgio Bonola, Filippo Abbiati, Andrea Lanzani, Carlo<br />

Preda e, a sorpresa - ma nemmeno troppo - Federico Panza e Federico Maccagno.<br />

Questo libro di Annalisa Albuzzi, una vera miniera di puntuali notizie adeguatamente<br />

contestualizzate, non soltanto si segnala per la precisa ricomposizione delle tappe che segnarono<br />

la realizzazione dei teleri. Vengono, infatti, acquisiti, per la prima volta nella storia del culto carolino<br />

una serie di elementi che ne dimostrano la continuità per tutto il secolo XVII, e ciò grazie<br />

all'impegno congiunto dei vertici della Chiesa e della società (governatori spagnoli, élite comunali e<br />

univeritates), intimamente collegati in un grande sforzo collettivo di arte e di pietà.<br />

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