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Post/teca<br />

di Giovanni Carrù<br />

Lungo la via Nomentana, non lontano dal grande complesso monumentale di Sant'Agnese, si<br />

sviluppa il cimitero Maggiore, così definito per distinguerlo dal meno esteso cimitero Minore, non<br />

ancora completamente scavato.<br />

Secondo il prezioso documento agiografico noto come Martirologio geronimiano, che fa menzione,<br />

nel V secolo, dei più importanti martiri dei primi secoli, al Maius erano sepolti i santi Papia, Mauro,<br />

Alessandro, Felice e Vittore, ma, secondo fonti più tarde e leggendarie, doveva trovare riposo<br />

anche Emerenziana, per la tradizione sorella di latte di sant'Agnese.<br />

Il cimitero Maggiore, in gran parte scavato nel secolo scorso dal padre Umberto Maria Fasola, per<br />

molti anni segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, si sviluppa su due piani e<br />

ha origini piuttosto antiche, riferibili già al III secolo, come testimoniano alcuni affreschi che<br />

riproducono, tra l'altro, una delle più suggestive immagini del Cristo maestro, rappresentato come<br />

un ispirato filosofo.<br />

Nel IV secolo il cimitero conosce un grande sviluppo, proponendo un audace scavo di cubicoli<br />

complessi, provvisti di cattedre e per i refrigeria, che si svolgevano in onore dei defunti e dei<br />

martiri.<br />

La tradizione attribuisce una di queste cattedre alla sede dove Pietro battezzava i primi cristiani,<br />

mentre un cubicolo particolarmente complesso è stato identificato come il luogo di sepoltura di<br />

sant'Emerenziana. Non lontano da quest'ultimo ambiente fu ritrovato un cubicolo decorato ad<br />

affresco e riferibile al pieno IV secolo. In un arcosolio si riconosce, proprio nella lunetta di fondo,<br />

una solenne immagine femminile, orante, ritratta a mezzo busto, con un bambino dinanzi e con<br />

due grandi cristogrammi ai lati, rappresentati specularmente.<br />

La donna presenta l'acconciatura tipica del IV secolo, un velo leggero, gioielli e una preziosa palla<br />

ampia e caratterizzata da grandi bande colorate. Nel sottarco appaiono altre due figure di oranti,<br />

suggerendo che nel cubicolo è sepolta un'intera famiglia nobile e abbiente.<br />

Al momento della scoperta la matrona orante fu interpretata come la Vergine con il Bambino, ma<br />

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