01.06.2013 Views

postteca201008 (PDF - 3.8 Mb) - Girodivite

postteca201008 (PDF - 3.8 Mb) - Girodivite

postteca201008 (PDF - 3.8 Mb) - Girodivite

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Post/teca<br />

«Questo dato coincide con la mia esperienza personale», racconta un blogger dell'Economist. «Da<br />

felice possessore di un iPad, mi capita spesso di avere tempo in treno o mentre sono in coda per il<br />

caffè. E ne approfitto per immergermi in un romanzo, in una detective story o in un libro di<br />

management. Piuttosto che sostituire i libri tradizionali, l'iPad è un supplemento ideale».<br />

Luca de Biase, invece, solleva un problema importante. «Il nuovo Kindle piace alla critica. Non si<br />

sa quanto, ma si presume piaccia molto anche al pubblico», scrive. E sottolinea come sia facile<br />

vedere i vantaggi di questa tecnologia: un dispositvo di lettura sempre connesso, con funzioni di<br />

ricerca nel testo e in più l'accesso a un negozio quasi illimitato. «Dunque non è difficile immaginare<br />

che si tratta almeno di un nuovo modo per fruire di quei lunghi testi che un tempo si chiamavano<br />

libri. Un modo fantasticamente adatto all'aggiornamento di chi legge saggi americani di attualità, di<br />

chi ama portarsi in viaggio una quantità di romanzi e saggi, di chi studia un argomento a fondo... E<br />

chissà quanti altri utilizzi. »Ma se il Kindle è la Biblioteca della Mente,<br />

si chiede Luca, alla fine é<br />

«un mondo di libri per nomadi, dove lo spazio è poco mentre è necessario viaggiare leggeri. La<br />

biblioteca invece è pesante. Come sa bene chi cambia casa. Costa. Occupa spazio. Ma il peso, la<br />

lentezza, lo spazio hanno una funzione culturale. La perdiamo a cuor leggero?»<br />

Non è certo una domanda che prevede risposte facili. A me capita spesso di pensarci, quando<br />

guardo la pila di libri fisici sul comodino o i tanti volumi sugli scaffali. Danno in qualche modo la<br />

sicurezza di essere lì, di poterci rimanere, di costruire un insieme ordinato. I file ci sembrano fragili,<br />

basta poco a cancellarli, perderli, dimenticarli in qualche recondito anfratto di qualche cartellina<br />

periferica.<br />

Ma se superiamo l'affezione, l'abitudine ad un comportamento anche rituale, ci rendiamo subito<br />

conto che anche per i libri sta accadendo quello che succede con i nostri dati personali, con gli<br />

appunti, con piccole o grandi porzioni della nostra memoria. Oggi molti di noi conservano queste<br />

«fette» di vita nella nuvola del cloud computing: le mail, le foto, la musica, i file sono tutti custoditi<br />

da una serie di servizi che non possediamo più, ma che ci garantiscono l'accesso da qualsiasi<br />

dispositivo e/o da qualsiasi punto del mondo. I libri non faranno eccezione: non ne avremo più il<br />

possesso fisico, ma godremo dell'accesso. E' già accaduto con tanti altri pezzi della nostra sfera<br />

vitale e lo abbiamo accettato senza troppo dispiacere. La trasformazione che stiamo vivendo<br />

intorno al libro è solo una parte di una trasformazione più grande, quella in cui stamo ridisegnando<br />

il modo di governare la conoscenza umana.<br />

La carta non morirà, nè saremo costretti a separarcene se non vogliamo. Ma la nostra biblioteca<br />

personale dei prossimi anni, forse, sarà molto diversa da quella fatta di volumi di carta affiancati e<br />

disposti ordinatamente su dei mobili. Magari sarà sempre più sociale,<br />

magari assomiglierà a<br />

Goodreads, sarà un posto in cui abbiamo contemporaneamente accesso ai nostri libri letti, alle<br />

letture degli altri e ai libri ancora da leggere. O magari sarà qualcosa che oggi ancora non<br />

possiamo immaginare, come solo pochi anni fa non immaginavamo YouTube.<br />

E' un passaggio che abbiamo già consumato altre volte, ad esempio con le fotografie (che<br />

custodivamo gelosamente nei cassetti e negli album e che oggi sono nella nuvola di Flickr, di<br />

Facebook o del nostro social network preferito). Queste transizioni diventano normali solo se un<br />

numero sufficiente di persone le trova vantaggiose. E anche se -come è ovvio- ogni nuova<br />

soluzione porta con sè nuovi problemi, forse vale la pena di guardare al futuro come a un'altra<br />

bella avventura ricca di stimoli per chi ama la lettura.<br />

310

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!