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Post/teca<br />

l'abbigliamento, l'acconciatura e gli accessori preziosi allontanarono, pian piano, gli iconografi da<br />

questa lettura. Eppure, l'atteggiamento della donna, la presenza del bambino e quella dei<br />

cristogrammi fanno assurgere il ritratto della defunta a prototipo di uno schema iconografico che<br />

avrà grande fortuna nella stagione bizantina.<br />

Maria assumerà, infatti, assai spesso l'atteggiamento della preghiera, ovvero delle braccia levate,<br />

per esprimere i concetti intimi e delicati dell'annunciazione e dell'incarnazione, mostrando con<br />

questo gesto, insieme discreto e indice di incredula sorpresa, l'abbandono, la fiducia e la<br />

sottomissione alla volontà del Padre. In questo senso la Vergine diviene - secondo la terminologia<br />

bizantina - Deomène e Theotòkos, ovvero riveste il ruolo di intermediaria, rivolgendo una preghiera<br />

universale al Figlio per la salvezza del genere umano e assumendo la parte di anello di<br />

congiunzione tra l'umanità e l'Eterno.<br />

L'atteggiamento di orante assunto dalla Vergine nelle icone bizantine richiama, in ultima battuta, la<br />

forma della croce, intrecciando, in maniera indissolubile, i misteri dell'incarnazione e della morte<br />

del Cristo, tanto che, assai spesso, la Deomène propone, all'altezza del ventre il Bambino,<br />

allacciando due momenti epocali della storia del Cristo, di cui Maria è strumento e mediatrice<br />

privilegiata, anticipando la tensione tragica, ma sospesa, della Deèsis.<br />

Ebbene, questa trafila iconografica, che si consuma specie in Oriente e nella civiltà bizantina,<br />

sembra trovare i suoi antefatti più lontani e limpidi in quella pittura del cimitero Maggiore, quando<br />

l'arte cristiana insorge, ma già prepara un percorso della storia e della fede per Maria, tramite<br />

insostituibile della incarnazione.<br />

(©L'Osservatore Romano - 15 agosto 2010)<br />

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Il Transito di Maria nella tradizione siro-occidentale<br />

Oggi è il giorno benedetto<br />

in cui la Madre raggiunge il Figlio<br />

di Manuel Nin<br />

Il 15 agosto la tradizione liturgica siro-occidentale celebra, assieme a tutte le altre liturgie cristiane,<br />

la festa del Transito della Madre di Dio. Mentre quella bizantina usa per la festa odierna quasi<br />

esclusivamente il termine "dormizione", in ambito siro-occidentale ci si serve ripetutamente nei<br />

testi liturgici di diversi termini che possono essere tradotti come "transito", "esodo" (ambedue<br />

anche sinonimi di morte), "traslazione", "sepoltura", e anche "salita", "migrazione" al cielo.<br />

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