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Post/teca<br />

primo a rendere la creazione e la gestione di un blog un’operazione semplicissima<br />

e gratuita. I blog venivano pubblicati sotto il dominio blogspot.com: un anno dopo<br />

erano centomila. Non lo sapevano, scrive Newsweek, ma avevano cambiato per<br />

sempre il modo in cui il mondo comunica su internet.<br />

Williams e Hourihan si conoscono nel 1998 a una specie di aperitivo/evento<br />

pubblicitario, e chiacchierando scoprono di avere in comune la voglia di costruire<br />

cose per questa cosa incredibile che si chiama Internet. Fondano la Pyra Labs con<br />

l’obiettivo di costruire applicazioni per il web e la speranza di venderle in giro.<br />

Avevano bisogno di tenere traccia del loro lavoro e dei suoi progressi, e<br />

comunicare tra loro: allora misero in piedi un web-log (un blog!, sì) e lo usarono<br />

come oggi un’azienda userebbe una rete intranet. A quei tempi stavano cercando di<br />

individuare quali aziende e soggetti potessero essere più interessati ai loro<br />

software, e si resero rapidamente conto che tutti questi avevano un blog. Allora<br />

decisero di prendere il software che avevano scritto per loro, dargli una ripulita e<br />

renderlo disponibile gratuitamente: magari vedono che è fatto bene e decidono di<br />

comprarsi qualcos’altro fatto da noi, si dissero.<br />

Quell’agosto pubblicarono Blogger: lo chiamarono così in onore del gioco di parole<br />

di Peter Merholz. Se ne parlò un po’ in giro ma c’era ancora una grossa barriera<br />

all’ingresso: per creare un blog bisognava avere un dominio e un hosting. Alla fine<br />

del 1999 Pyra Labs lanciò Blogspot.com per risolvere questo problema. A gennaio<br />

gli utenti erano 2300: pochi, diremmo oggi, ma gli esperti del settore erano<br />

sbalorditi visto che pensavano che i blog fossero cose marginali, per ultraminoranze<br />

di utenti.<br />

Le cose andavano alla grande, insomma, eccetto per un piccolo particolare: non<br />

c’erano soldi. Il servizio era fornito in forma gratuita, la pubblicità non esisteva e<br />

non esisteva perché non ce n’erano le condizioni di mercato. I fondi di Pyra Labs si<br />

vanno prosciugando. Gli impiegati lavorano per settimane senza essere pagati, poi<br />

le settimane diventano mesi. Alla fine del 2001 se ne vanno tutti. Se ne va anche<br />

Meg Hourigan. Il solo Williams riesce in qualche modo a tenere le cose a galla, e a<br />

un certo punto riceve una telefonata da Google. Che nel febbraio del 2003 compra<br />

Blogger e Blogspot, e il loro milione di utenti (crescevano in fretta, come vedete).<br />

Per un’intera generazione, scrivere su un blog è diventato l’unico trampolino di<br />

lancio possibile. Per alcuni, come Andrew Sullivan o Arianna Huffington, scrivere<br />

su un blog è stato un modo per costruirsi una carriera. Per altri magari è stato una<br />

disgrazia: ha fatto fallire il loro matrimonio o ha compromesso la loro professione.<br />

Alcuni, pochissimi, ci hanno fatto un sacco di soldi.<br />

Dieci anni dopo, Blogger è uno dei pilastri di Google. Non è più il massimo della<br />

novità in rete, certo, ma le cose comunque non vanno affatto male. Ogni minuto<br />

270mila parole vengono scritte su Blogger. Sono 388 milioni di parole al giorno. Se<br />

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