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Post/teca<br />

stato coinvolto, si assisterà non solo alla fine di un personaggio, ma del cinema americano per<br />

come il grande pubblico lo aveva conosciuto. Con Psyco finisce ufficialmente l'identificazione fra<br />

spettatore ed eroe che nella Hollywood classica tutto - chiarezza narrativa, montaggio "invisibile",<br />

finalità morali - contribuiva a supportare.<br />

È una cesura sottile, ma che segna un fondamentale passaggio di consegne: anche sugli schermi<br />

americani d'ora in poi i personaggi cominceranno a non appartenere più alla gente, a non<br />

rappresentare più una fedele proiezione emotiva del pubblico, ma saranno sempre più pedine nelle<br />

mani del regista-demiurgo, di un disegno più grande e autorevole che ha a che fare con la poetica<br />

e lo stile di quest'ultimo.<br />

Casualmente ma emblematicamente, in quello stesso 1960 anche un film simbolo del cinema<br />

d'autore europeo si sbarazza di una protagonista a storia inoltrata: L'avventura di Antonioni. Finita<br />

la stagione del suo strapotere economico e produttivo, il cinema americano tenta dunque<br />

l'aggancio a quello "artistico" d'oltreoceano, all'art-movie, come lo si chiamava in modo vagamente<br />

sprezzante fino a pochi anni prima sulla collina più famosa di Los Angeles.<br />

E Psyco rappresenta un viatico decisivo a<br />

questo processo di avvicinamento, malgrado Hitchcock non se ne mostri affatto consapevole, e in<br />

una intervista al suo fan numero uno Truffaut dichiari di non aver fatto altro che premere<br />

l'acceleratore su ciò che lo rende un grande regista commerciale: giocare con il pubblico come il<br />

gatto con il topo. Catalizzatore di queste nuove energie in fibrillazione, profittatore di questo vuoto<br />

di potere in una fase di transizione storica, è il timido, beneducato, pudico Norman Bates, il<br />

proprietario del motel. Nato come comprimario quasi a mezz'ora dall'inizio del film, se ne<br />

impossessa brutalmente nel giro di un paio di scene, ne cambia la rotta, lo stravolge dalle<br />

fondamenta, trasformandolo da thriller tipicamente hitchcockiano a un'inedita forma di horror in cui<br />

l'elemento sovrannaturale è accantonato, e a terrorizzare sono semplicemente le azioni umane.<br />

Psicologicamente uomo e donna allo stesso tempo, Norman è l'ermafrodito che riporta tutto<br />

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