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Post/teca<br />

politica intesa come "alchimia del potere". Ed è bene chiarire subito che c' è in<br />

questo rifiuto una chiamata in causa anche del Pci. Insomma, tra le istanze, i dubbi,<br />

gli entusiasmi del loro mondo che oggi si esprimono nell' impegno ecologista o nel<br />

movimento pacifista o in una concezione più distaccata e concreta della politica e la<br />

fedeltà assoluta ma burocratica e paralizzante alla casa-madre-partito, hanno<br />

scelto i primi. Scelta obbligata, certo, forse anche dettata dallo stato di necessità,<br />

sicuramente influenzata dalla lenta, inarrestabile emorragia di adesioni che ha visto<br />

la Fgci ridursi ad appena 46 mila iscritti; ma non per questo meno "copernicana" -<br />

se si ha riguardo all' ottica del centralismo comunista - e meno rischiosa. Vedremo<br />

meglio cosa vogliono i giovani che hanno affollato per quattro giorni la sala del<br />

cinema Augusteo e cosa rimproverano al Pci. Chiediamoci per ora chi sono e se è<br />

possibile tracciare qualche sommario identikit. Una prima risposta - per quel che<br />

può valere - l' ha data un questionario diffuso dalla rivista Jonas (ricordate il film<br />

dello svizzero Alain Tanner che racconta le ansie di una coppia di sessantottini,<br />

genitori di un bimbo che "avrà vent' anni nel Duemila?"). Ora, al di là delle risposte<br />

ancora da assemblare, è il questionario stesso, si direbbe, una spia significativa dei<br />

gusti, delle tendenze, degli interessi che si muovono in questa fetta di mondo<br />

giovanile. Laddove, ad esempio, nel capitolo riguardante le letture si chiede di<br />

indicare quali sono le riviste preferite in una gamma che non esclude nè il<br />

"Monello", nè "Lancio story", nè "Rocherella", nè "Mucchio selvaggio". E le risposte<br />

confermano pienamente che i giovani comunisti non sono affatto un gruppo<br />

separato, dedito a demonizzare la pubblicità, a perorare l' impegno totale a<br />

sacrificare il privato, anche se per molti resta valido lo slogan berlingueriano che "la<br />

politica può degnamente riempire una vita". Nella maggioranza si manifesta una<br />

decisa tendenza per il pluralismo dell' informazione. Se si eccettua l' Unità, la<br />

Repubblica e il Manifesto sono i quotidiani più letti. Ai settimanali politici va il<br />

gradimento dei più, ma molto letti sono anche i periodici giovanili. Al teatro si va<br />

poco; molto di più al cinema. La musica di gran lunga preferita è il genere rock;<br />

seguito dalla classica e dai cantautori. Il cinema più apprezzato è quello d' autore;<br />

molti amano Wenders, ma i più apprezzano la nuova comicità di Troisi e Benigni.<br />

Le letture. Le risposte del questionario dicono che la storia della sinistra e i grandi<br />

autori che ne sono stati protagonisti sono molto apprezzati. Ma nella bancarella<br />

allestita nella hall dell' Augusteo vanno a ruba i manuali di informatica e i saggi sul<br />

caso Moro; come diventare un manager di successo e la storia dei Servizi segreti; l'<br />

album fotografico dei funerali di Berlinguer e la rivista di Pietro Ingrao Democrazia e<br />

diritto. Si torna dunque al rapporto con il partito e al "bisogno di autonomia" che fa<br />

da sfondo e da motivo conduttore di questo congresso. "Qui - dice Maurizio Vinci,<br />

direttore di Jonas - si è conclusa una esperienza che datava dagli anni Cinquanta.<br />

La Fgci intesa come organizzazione incaricata di trasmettere i valori degli adulti alla<br />

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