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Post/teca<br />

aveva messo scherzosamente in allarme. Attento, mi aveva detto, Elvira è una<br />

sirena. Ed è vero, è stata sempre una straordinaria seduttrice intellettuale, capace di<br />

ottenere tutto quello che voleva”.<br />

Una sirena, dunque. Di un genere poco convenzionale, grande nuotatrice nel mare<br />

delle passioni letterarie: “Era da sempre una lettrice voracissima. Conosceva autori<br />

anche minimi della letteratura mondiale, e questo le permetteva di tirar fuori dalla<br />

sua biblioteca personale titoli dimenticati, che faceva rivivere nelle sue collane e che<br />

noi scoprivamo grazie a lei. Non abbiamo mai pubblicato un libro che Elvira Sellerio<br />

non avesse letto e che non avesse discusso, approvato e curato personalmente. Non<br />

credo che siano molti gli editori da tremila libri di cui si possa dire la stessa cosa”,<br />

dice ancora Nigro. Perché, pur considerata “piccola”, la casa editrice Sellerio è a<br />

tutti gli effetti una grande impresa culturale, “con una produzione invidiabile –<br />

sottolinea lo studioso – e di questo il merito va soprattutto a lei”.<br />

Se qualcosa non la convinceva fino in fondo, Elvira Sellerio non chiudeva le porte.<br />

“Non diceva mai un no deciso, perché temeva di offendere le persone. Diceva<br />

semmai: vediamo domani. Con noi collaboratori, compreso Sciascia, dopo averci<br />

dato ragione all’inizio, ci portava dove voleva. Con tale sottigliezza che, alla fine,<br />

tutti la ringraziavamo, perché aveva davvero ragione lei”. La stessa incapacità di<br />

dire dei “no” secchi la conoscono tutti coloro che hanno avuto la ventura di<br />

chiederle interviste. Molto rare, quelle concesse, più che altro all’epoca del<br />

coinvolgimento nella breve stagione nella Rai dei “professori” (si dimise con<br />

sollievo, ansiosa di tornare ai suoi libri e anche alla sua amata campagna dalle parti<br />

di Ragusa). Interviste subite con grazia da quella bella signora di eleganza antica,<br />

talmente schiva da sembrare scostante.<br />

Nemica delle fotografie: lei, moglie di un grande fotografo. Provava in ogni modo a<br />

far desistere il questuante, rimandava, si scusava, prometteva, si sottraeva mille<br />

volte prima di rassegnarsi a parlare. E allora, finalmente, non lesinava né cordialità<br />

né sorrisi, seduta nella sua poltrona nell’ufficio di via Siracusa 50, sempre avvolta<br />

dal fumo delle sue proibitissime sigarette (gustate di nascosto fino all’ultimo, però,<br />

perché “i vizi vanno coltivati”). Intorno a lei, la grande famiglia allargata della casa<br />

editrice. Prima di tutto i figli veri, Antonio e Olivia. Figli del marito separato ma mai<br />

lontano, Enzo Sellerio. Autore della copiatissima veste grafica dei libri blu, dal 1983<br />

si occupa delle pubblicazioni d’arte e di fotografia. “Le persone che lavorano alla<br />

Sellerio sono le stesse di trent’anni fa – spiega ancora Salvatore Silvano Nigro – e<br />

davvero l’impronta di Elvira Sellerio è inconfondibile. Pochi redattori, tutte donne,<br />

tutte cresciute lì dentro, tutte entusiaste. Lei, per prima, non si è mai risparmiata:<br />

passava l’intero giorno a leggere, circondata dai manoscritti, o a parlare con gli<br />

autori. Li seguiva, li incoraggiava, li consigliava. Non so immaginare un intreccio<br />

più appassionato tra vita e lavoro”.<br />

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