postteca201008 (PDF - 3.8 Mb) - Girodivite
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Post/teca<br />
(la cui infanzia è stata tutta un “forgotten boredom”) abbisogna per nutrire la propria scrittura. Ma in<br />
quella noia di una crescita senza rivelazioni (e la critica – o meglio, la mockery – è totale al<br />
movimento romantico, alle eroiche mistiche trentiste)2, in quella monotonia, il poeta ritrova il<br />
guizzo, l’attimo: “I… feel like a child / Who comes on a scene / Of adult reconciling, / And can<br />
understand nothing / But the unusual laughter, / And starts to be happy”.3<br />
Colta la chiave di lettura, la poesia di Larkin si dispiega senza reticenze, grazie a uno stile diretto,<br />
a un lessico preciso, al rifiuto pregiudiziale della metafora. A Larkin sta a cuore parlarci di quel<br />
“meraviglioso odore di ragazze” che lo attrae. E allora perché stare fuori dal locale dove si balla,<br />
dove quell’odore domina; perché accontentarsi di sbirciare dalla finestra? Perché, malgrado tutto<br />
“What calls me is that lifted, rough-tongued bell / (Art, if you like)”; così, loro, dentro, si agitanto<br />
“believing that”; e io sto fuori “believing this”.<br />
Potremmo quasi pensare a Luzi nella locanda, quando osserva entrare gli avventori, e li vede bere<br />
e giocare, li sente parlare: al senso di estraneità che egli prova. Con una differenza: Larkin non è<br />
sostenuto da alcuna superiorità teleologica, non ha nessuna rivelazione ad innalzarlo: manca il<br />
trespolo. Anzi, il trespolo è al contrario. In uno dei testi più celebri della raccolta – “Church Going” –<br />
il poeta narra di come talvolta nei giorni feriali scenda dalla bicicletta accanto alla chiesa, ed entri<br />
imbarazzato domandandosi chi sarà l’ultimo, proprio l’ultimo, “a cercare questo posto per ciò che<br />
era”.<br />
Eroe-antieroe dei propri testi, Larkin finisce con l’incarnare, malgrado la dichiarata avversione al<br />
Modernismo e ai suoi autori, l’immagine di un Leopold Bloom per le strade di Oxford (dove ha<br />
studiato) o di Hull (dove ha lavorato per vent’anni come bibliotecario), rimuginante spettatore delle<br />
azioni e soprattutto delle frasi altrui. “He walked out on the whole crowd”, oppure “Then she undid<br />
her dress”, o ancora “Take that you bastard”4 sono frasi che il poeta sente e si ripete chiedendosi<br />
se mai anche lui un giorno potrà dire o fare ciò. Ben sapendo che non accadrà mai;<br />
semplicemente egli non uscirà mai dalla sua vita “reprehensibly perfect”.<br />
Se si dovessero percepire parentele patologiche con dichiarazioni relative ad esistenze vissute al<br />
5% non credo si sarebbe fuori strada, sempre tuttavia tenendo conto del fatto che, in Larkin, anche<br />
il più piccolo moto di narcisismo riferito al ricordo, al dato personale, viene capovolto e irriso. Nella<br />
lirica “I Remember, I Remember”, per esempio, il processo in atto è precisamente il contrario di<br />
quanto avviene nel Prelude wordsworthiano (in ambito romantico) o nel World Within World<br />
spenderiano (per andare ai trentisti), o più semplicemente nell’Amarcord di Federico Fellini. Il treno<br />
passa da Coventry è l’io narrante pensa “è solo dove la mia infanzia non fu vissuta, dove tutto<br />
incominciò”. Proseguendo con il giardino “where I did not invent / Blinding theologies of flowers<br />
and fruits”, per giungere alle felci “where I never trembling sat” e finire a quelle stanze dove “my<br />
doggerel / Was not set up in blunt ten-point, nor read / By a distinguished cousin of the mayor”.<br />
Conclusione: “I suppose it’s not the place’s fault”.5<br />
Fino a rivolgersi alla propria “Pelle”, in uno dei testi conclusivi della raccolta, chiedendole di<br />
raggrinzirsi in fretta, di afflosciarsi (sottintendendo con ciò: allora molti problemi si risolveranno<br />
definitivamente); e scusandosi con essa, tuttavia, per non averla saputa indossare a nessuna festa<br />
quando era nuova e fresca, come è giusto fare con gli abiti “till the fashion changes”.<br />
La pubblicazione di The Less Deceived, coincidendo con l’uscita della antologia di Conquest,<br />
costituì il nucleo essenziale attornò al quale, negli anni successivi, andò sviluppandosi il dibattito<br />
attorno al Movement. Dibattito al quale Larkin riuscì quasi sempre a sottrarsi, proprio per questo<br />
finendo per assumere il ruolo di eminenza grigia del movimento. Ma quali ne erano, in sintesi, i<br />
principali punti programmatici? Anzitutto va ricordato che, nei primi anni cinquanta, la scena<br />
poetica inglese si presenta piuttosto sguarnita. T. S. Eliot è ormai un monumento mondiale, ma è<br />
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