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postteca201008 (PDF - 3.8 Mb) - Girodivite

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Post/teca<br />

L'ultimo saluto a Cossiga. Napolitano: "Un grande statista". Scalfaro:<br />

"Una capitale con la esse". Pol Pot: "Ok tocca a me, un fiore con la<br />

erre".<br />

solo ciò che non funziona ha una possibilità di essere nel giusto<br />

fonte: http://<br />

friendfeed.<br />

com/<br />

azael<br />

---------------<br />

La morte ai tempi di Facebook<br />

Ieri è morto un mio “amico” di Facebook. Non lo conoscevo.<br />

C’eravamo scambiati giusto qualche parere a distanza negli<br />

ultimi mesi. Pareri su musica, politica, film, le solite cose su<br />

cui si parla su Facebook. In tarda serata mi sono accorto che<br />

qualcosa non andava dai messaggi che mi comparivano nella<br />

“home” e che gli amici (veri) gli lasciavano in bacheca.<br />

Mi paralizzo. Rimango sgomento. Un nome, un cognome e<br />

un anno di nascita. Ventinove anni nemmeno compiuti. Da<br />

ventiquattro ore fisso la sua foto. Sprizza energia. Vita.<br />

Voglia di vivere. Morte reale in un mondo virtuale. E’ un<br />

nuovo tipo d’angoscia. Un nuovo tipo di disagio. Nessuno ha<br />

ancora scritto nulla su questo malessere: Facebook c’è da<br />

troppo poco tempo per conoscere le dinamiche emotive dei<br />

flussi digitali.<br />

Quel ragazzo è morto. Non c’è più. La sua pagina è lì con la<br />

sua foto e continua a scorrere. Cerco di leggere, cerco di<br />

capire. Chi eri? Come eri fatto? Quanto eri alto? Che voce<br />

avevi? Perché? Che ti è successo?<br />

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