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Post/teca<br />

Sempre che il tutto non sia viziato da un problema ancor antecedente: esiste il "popolo della rete"?<br />

Se sì, nelle prossime settimane è chiamato all'appello per darsi delle regole, o quantomeno per far<br />

vedere che è in grado di stabilire delle proprie linee guida da sé senza che qualcuno elargisca<br />

sentenze dall'alto. Una sfida non da poco. Soprattutto in Agosto.<br />

fonte: http://business.webnews.it/news/leggi/13519/il-codice-azuni/<br />

--------------------------<br />

La cosa di Azuni<br />

di G. Scorza - Una bozza di un documento per favorire il dibattito sulla governance di Internet.<br />

Brunetta invita con urgenza alla partecipazione, ma gli obiettivi sono vaghi. E' solo l'ultima delle<br />

quattro "cose" del 2010<br />

Roma - Uno scarno comunicato stampa pubblicato sul sito del Ministero dell'innovazione ha<br />

annunciato ieri il lancio, da parte del Ministro Brunetta, dell'operazione "Codice Azuni", un'iniziativa<br />

- si legge nel comunicato - "per favorire un dibattito nazionale ed internazionale sulla governance<br />

di internet" utilizzando - prosegue il comunicato - un "metodo non nuovo ma innovativo".<br />

Il comunicato rimanda quindi ad un sito creato per l'occasione sotto il dominio www.<br />

azunicode.<br />

it<br />

(dominio di cui è titolare l'istituto di informatica e telematica del CNR) sul quale è pubblicato un<br />

elenco di buoni propositi circa l'opportunità di avvicinarsi alla regolamentazione della Rete<br />

attraverso un approccio "bottom up" e multistakeholder nonché una "versione beta del Codice<br />

Azuni", dal nome del giurista sardo che Napoleone incaricò di redigere il Codice della navigazione<br />

marittima.<br />

La lettura di quella che è presentata come la "versione beta del Codice Azuni", in realtà, non<br />

consente di decifrare la natura del documento che, allo stato, certamente, non è la bozza di un<br />

Codice, né di comprendere quale sia il reale intendimento del Ministro Brunetta.<br />

Il testo attualmente online si risolve, infatti, in un'introduzione - densa di ovvietà e retorica - di<br />

carattere generale sulle origini della Rete e le difficoltà sin qui incontrate nella sua governance,<br />

seguita da una serie di considerazioni frutto di un cut&paste, non sempre felice, di posizioni<br />

assunte in ambito IGF (Internet Governance Forum) ed in ambito europeo, attraverso le quali si<br />

individua un elenco non esaustivo di aspetti che, a detta degli autori del documento, andrebbero<br />

tenuti in considerazione nell'occuparsi - non è chiaro attraverso quali strumenti - della governance<br />

della Rete.<br />

Un'avvertenza che campeggia nell'area del sito dedicata alla pubblicazione di questa criptica ed<br />

ermetica versione beta del codice informa, infine - tanto per confondere definitivamente il lettore<br />

circa la natura del documento sul quale è invitato a pronunciarsi - che "Il contenuto del documento<br />

riflette le opinioni dei membri del Tavolo di Lavoro e non rappresenta in alcun modo la posizione<br />

ufficiale del Governo italiano".<br />

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