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Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

Ora dal fondo del mare cominciano ad emergere estesi banchi<br />

rocciosi, che si sono formati con se<strong>di</strong>mentazioni <strong>di</strong> silice e calcare e si<br />

presentano come una piattaforma ondulata <strong>di</strong> tonde colline, solcata da<br />

fosse, che imponenti fiumane scavano sempre più profondamente, mentre<br />

il pianoro si solleva. È come se le montagne, sdraiate sotto le onde, si<br />

siano svegliate e vogliano alzarsi, per costruire la cinta delle Alpi e la<br />

spina appenninica dell’Italia. I detriti <strong>di</strong> grosse pietre, ciottoli e sabbie<br />

erosi dalle fiumane vengono riversati nel mare e si depositano in gran<strong>di</strong><br />

delta, allo sbocco <strong>di</strong> valli sempre più profonde, mentre le montagne<br />

«segate» dalle acque si alzano.<br />

Tra quelle fiumane travolgenti ce n’è una che scende dalle Alpi ora<br />

dette Retiche percorrendo un grande solco, destinato a <strong>di</strong>ventare il Lago<br />

<strong>di</strong> Como: profondo più <strong>di</strong> mille metri rispetto al livello attuale del lago,<br />

che si formerà poi, in un’epoca più vicina a noi, circa quin<strong>di</strong>cimila anni<br />

fa, alla fine delle glaciazioni. Altre correnti impetuose scendono ad est e<br />

ad ovest, scavando i solchi dove si formeranno il Lago d’Iseo, il Lago <strong>di</strong><br />

Lugano, il Lago Maggiore; intanto spinte ciclopiche sotterranee fanno<br />

rizzare in pie<strong>di</strong> gli strati rocciosi (che oggi possiamo osservare lungo le<br />

strade del lago): se guar<strong>di</strong>amo verso nord sono emerse le Alpi e le<br />

Prealpi; si sta sollevando la catena del monte Bisbino, il Generoso...<br />

Ma il gigante, che spinge da sotto, si prende una tregua. Guar<strong>di</strong>amo<br />

l’orologio: segna la data del Pliocene, un «giorno» biblico, che comincia<br />

circa 10 milioni <strong>di</strong> anni fa e dura fino a circa 2 milioni <strong>di</strong> anni fa. Le<br />

montagne lentamente stanno <strong>di</strong> nuovo sprofondando sotto il mare, ovvero<br />

è il mare che si alza <strong>di</strong> livello a causa del clima tropicale, e torna a<br />

ricoprire gli strati rocciosi più o meno inclinati, depositando la sua firma<br />

con i fossili presenti nel parco del Breggia, o a Villa Guar<strong>di</strong>a nella scarpa<br />

<strong>di</strong> arenaria del Belvedere e della Macciasca, o in Valmorea nelle sfoglie<br />

grigie affioranti tra Cagno e il Molino Tibis: vi si trovano vongole,<br />

lumache e conchiglie, ricci e altri frutti <strong>di</strong> mare, pesci mineralizzati.<br />

Alla fine del Pliocene montagne e colline si risollevano con lento<br />

movimento, mentre le acque si ritirano nel golfo padano e adriatico.<br />

Pioggia e gelo, aria e vento intanto lavorano a modellare le alture. Infatti<br />

il clima sta cambiando. Non più piogge tropicali, ma temperature gelide<br />

che fanno ghiacciare i fiumi. La neve accumulandosi forma una calotta <strong>di</strong><br />

ghiacciai sempre più spessa ed estesa sopra le montagne. Il paesaggio<br />

alpino assomiglia sempre <strong>di</strong> più a quello, che conosciamo, dell’Antartide.

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