Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
Rispose: Non se vi fa cos’alcuna per essere una sol cassina.
Interrogato: Se vi è imbotato et di chi è la ragione.
Rispose: Signor sì et è del signor Carlo Imbonati.
Interrogato: Se detta cassina paga qualche cosa in Camera, cioè censi, redditi o altra
gabella.
Rispose: Non si paga cos’alcuna, anzi il censo del sale hora si paga al signor Ieronimo
Canarisio mio patrone havendolo comprato dalla Regia Camera.
Detto di sapere queste cose ecc. S.G.R. salvo quanto sopra è di anni 40.
Olgiate
1652 adì tredici luglio.
Nella predetta città e casa davanti al predetto questore delegato. Avvisato
è comparso Carlo Bulgheroni figlio di Andrea, abitante del luogo di Olgiate, pieve
di Uggiate, e console del medesimo luogo, al quale ecc. che ecc...
Interrogato rispose: Sono nativo d’Olgiate dove ho sempre habitato et sarà un anno
che sono console.
Interrogato rispose: Signor sì che sono molto bene pratico di tutto il commune.
Interrogato: Se sotto al detto commune vi sono cassine, molini, monasteri de frati et
monache.
Rispose: Signor sì che vi sono sette cassine, cioè: S. Giorgio, Cantalupo, Le Fornaci,
Monte regio, Monte Olivetto, Dovesio et Zerbo; non vi sono né molini né monasteri di
sorte alcuna.
Interrogato: Quanti sono li capi di casa di detta terra et territorio compreso li preti,
donne vidove, et ogni altra persona che habita da per sé, et che li nomini.
Rispose: Questa è la lista di tutti li capi di casa tanto preti, donne vidove, quanto
delli pisonanti, et d’ogni altra persona che vive da per sé compreso anche le dette
cassine, cioè li capi di casa che in quelle habitano, et in tutto sono al numero di
settantatre et la detta lista è firmata da me proprio col mio giuramento.
A lato: Parimenti ne furono trovati settantatre nella visita fatta porta a porta.
Ed esibì la notula del detti capi ascendenti al numero di settantatre come si desume
dalla stessa contrassegnata...
Interrogato: Se in detta terra se vi essercisse osteria prestino et beccaria et di chi
sono li datii.
Rispose: Signor sì che si fanno osteria, prestino et beccaria et li datii sono del signor
Quintilio et Consorti Raymondi.
Interrogato: Se vi è bollino.
Rispose: Signor sì et è del signor senatore Casnedi.
Interrogato: Di chi è il datio della macina.
Rispose: Credo sia del signor Carlo Porta.
Interrogato: Se vi è imbotato.
Rispose: Signor sì et si paga alli sodetti signori Raymondi.
Interrogato: Se ha usato diligenza in fare la detta lista.
Rispose: Signor sì che ho usato ogni diligenza in fare la detta lista essendo andato di
casa in casa et Vostra Signoria s’assicura che è giustissima.
Dette queste cose ecc. salvo come sopra, ecc. di anni 36 o circa.