Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
si paghi alla Regia Camera.
Rispose: Non vi è cosa alcuna poiché sino il censo del sale è del signor Ieronimo
Natti, che lo comprò tre anni.
Interrogato: Se da quindeci o vinti giorni in qua è partito alcuno del suo commune,
o forsi è fugito per alcun timore d’haver a pagar alcuna cosa per alcuna causa.
Rispose: Signor no, signor no, andarno ben via due o tre povere donne vidove meschine,
che non havevano con che mangiare, ma è almeno doi o tre mesi e forsi più.
Interrogato: Per che causa andarno via dette donne.
Rispose: Perché erano tanto misere, che non havevano con che mangiare.
S.G.R. salvo etc. dell’età di 63 .
E lasciò lì la notula contrassegnata con numero sedici .
Nella visita fatta porta a porta ne furono trovati diciotto, non comprese le donne che
hanno preso la fuga in sei per quel motivo del riscatto.
Parè
1652, adì tredici luglio. Nella predetta Città e casa davanti al predetto
signor questore delegato ecc.
Previo avviso comparve Dionisio Salvadè fu Paolo abitante del luogo chiamato
Parè, pieve di Uggiate, e console del medesimo luogo al quale ecc. cosa che ecc.
Interrogato rispose: Saranno trenta anni che habito in Parè dove sono console dal
principio di questo mese in qua, osservandosi in detta terra fare il console un mese per
cadauno.
Interrogato rispose: Signor sì che sono pratico di tutto il comune.
Interrogato: Se sotto al detto comune vi sono cassine et molini.
Rispose: Signor sì che vi sono delle cassine, cioè una detta del Rossé dove io habito,
all’Hora (= a Lora), al Rossé di qua, alla Valle et la Bernaschina; vi è anche un molino
detto il Giasso Maiore.
Interrogato: Quanti sono li capi di casa che habitano in detta terra et cassine,
compreso li preti, donne vidove, et altre persone che habitano da per sé.
Rispose: Questa è la lista di tutti li capi di casa di Parè, compreso le dette cassine et
molino, et Vostra Signoria anuta (= annoti) che alla detta terra se vi dice Parè di Sotto
et Parè di Sopra, per essere la chiesa nel mezzo; nella quale lista però mi sono scordato
di mettervi il signor curato, et fu fatta fino del mese di giugno passato, stando che di
quel tempo venne ordine di fare la detta lista, ma non so (ma non so) di chi fosse detto
ordine.
Ed esibì la nota dei detti capi compreso il curato, ascendente al numero di diciotto
come da essa, segnata ecc.
A lato: Nella visita porta a porta ne furono trovati appunto diciotto, non compresa
una che ha preso la fuga.
Interrogato: Se in detta terra se vi essercisse osteria, prestino et beccaria, et di chi
sono li datii.
Rispose: Se vi essercisse solo l’osteria, la ragione della quale è del signorLuduico
Albricio.
Interrogato: Se vi è bolino.
Rispose: Signor sì, et credo che sia d’un Gerolamo che fa il prestinaro in Ugiate.