Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

L’ETÀ DEI COMUNI
strategici, dove si schierarono tre eserciti: Rebbio, Gerbo (nella convalle
di Como), e Clascio (= Chiasso). Sembra ovvio indurre che per attestarsi
a Chiasso le truppe milanesi, se hanno scelto il percorso più breve, abbiano
attraversato i nostri paesi e siano scese attraverso la valle di
Chiasso Maggiore. Non sono citati però conflitti armati sul nostro
territorio, che fu invece teatro di scontri successivamente.
Nel 1121 le milizie comasche saccheggiano Varese e Binago; poi le
loro incursioni si spostano nella pieve di Uggiate. Truppe milanesi si
sono arroccate a Drezzo. Gli abitanti del paese, di fronte al pericolo in
parte scappano sui monti o in valle, in parte si asserragliano nel fortino
del paese, difeso da due alte torri. Si tratta probabilmente non tanto della
«Rocca», bensì di un nucleo fortificato sul luogo della Villa Rusca-
Franchi. I Comaschi, dopo aver saccheggiato la campagna intorno al
paese, inutilmente tentano di sfondare le porte dell’abitato. Pensano
perciò di aprirsi la via appiccando il fuoco ad un rustico, a ridosso del
castello. L’anonimo poeta ricorda anche il nome di chi ha scagliato la
freccia incendiaria andata a segno: Pagano Prestinari. Ne nasce uno
scompiglio del quale i Comaschi approfittano per entrare nell’abitato e
saccheggiarlo. Solo da una torre, dove sono asserragliati i nemici
ambrosiani, continuano a piovere sassi: uno colpisce e uccide un milanese
passato dalla parte dei Comaschi: tal Giovanni, detto Pagliaro.
Dopo il saccheggio, la schiera dei Comaschi, carica di quello che ha
potuto arraffare in Drezzo, si ritira e prende la via del ritorno attraverso la
Val Faloppia, probabilmente scendendo dalla strada della Roncora verso
Seseglio. Ecco allora spuntare da nascondigli (probabilmente nella zona
della Selvetta) i drezzesi fuorusciti, che tentano di sbarrare la via ai
nemici e di riprendersi il bottino. Ci si appresta allo scontro: un certo
Arnaldo, che porta le insegne comasche, riordina la schiera attorno a sé.
Dalla torre di Drezzo un suon di tromba dà il segnale della riscossa ai
suoi. In un verde prato (dice il poeta) s’accende la battaglia.
I Comaschi hanno la meglio: i cavalieri di parte milanese vengono
sbalzati di sella nell’erba. Vista la mal parata, si danno alla fuga e
cercano riparo, risalendo verso Ronago. Qui ben quattordici cavalieri,
feriti, perdono col sangue la vita. Le truppe comasche continuano a
incalzare, e ricacciano i superstiti da Ronago, inseguendoli fino a
Trevano e ad Uggiate, dove i malcapitati non riescono a resistere e si
disperdono in fuga verso più direzioni.
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