Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
Una seconda iscrizione di Clivio è dettata da un Tadio, pure questore
del collegio dei centonari, che ricorda l’inaugurazione della curia e fa
una dedica ai due suoi figli seviri urbani.
L’accostamento dei centonari ai dolabrari e agli scalari nella prima
lapide e la localizzazione a Clivio di ambedue le iscrizioni latine
inducono a pensare ai dolabrari (dolabra significa piccone) e agli scalari
come a «genieri» stanziati qui a lavorare in cava con un loro soprastante,
per fornire materiale edilizio alla città, giacché nel sistema politicoeconomico
del tempo non pare collocabile un’attività libera di estrazione,
che invece ben poteva essere praticata appoggiandosi ai corpi militari.
Del resto la presenza di una struttura militare come la torre sul colle di
San Maffeo a Rodero può essere un indizio di conferma.
L’iscrizione di Stabio è la dedica ai figli quindicenni defunti da parte
di un Caio Virio Vero, seviro,... pontefice e decurione di Milano; mentre
a Ligornetto troviamo un Caio Petronio Gemello seviro ed un Caio
Petronio Crescente quattuorviro aedilicia potestate e quattuorviro iure
dicundo. Erano tutte cariche municipali: quella edile va riferita a compiti
di sorveglianza e amministrazione degli edifici pubblici, ma anche
probabilmente a compiti annonari; quella iure dicundo era più rivolta
all’ordine e sicurezza pubblica, oltre che all’amministrazione della
giustizia. Seviri erano invece i componenti di organi o commissioni
municipali di varia natura, civile o religiosa.
La generale diffusione della cultura romana è attestata, inoltre, in
modo inequivocabile, dalle iscrizioni religiose. 14
Ne sono state trovate con dediche a varie divinità: a Mercurio (Como,
Bernate, Incino d’Erba, Galliano di Cantù, Ligornetto); a Giove (Como,
Asso, Bellagio, Brienno, Cassina Rizzardi, Cantù, Pedrinate); a Minerva
(Alzate Brianza, Galliano di Cantù); a Diana (Galliano di Cantù,
Musso); a Marte (Gravedona), ad Ercole (Fino Mornasco, Introbio,
Vertemate, Longone al Segrino), alle Matrone (Montorfano, Brienno,
Ossuccio, Vergosa di San Fermo); nonché ad altre divinità minori.
La presenza del lago dava luogo al culto degli dei della navigazione;
pertanto a Como troviamo una dedica a Nettuno ed alle divinità delle
acque. Si celebravano pure apposite feste Neptunalia, in occasione delle
quali, come attesta un’iscrizione proveniente da Intimiano, Lucius
Caecilius Cilo, quattuorviro aedilicia potestate, per testamento legò una
somma di quarantamila sesterzi, dal cui reddito ogni anno si doveva