Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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Documenti
UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
La pieve di Uggiate nel 1652
Si riporta qui il contenuto dei verbali istruttori sulla situazione della pieve di Uggiate,
allegati agli atti relativi alla pratica di infeudazione e riscatto. Ne esce un quadro
complessivo, con gli elenchi dei capifamiglia aggiornati rispetto alla situazione
desumibile dall’estimo rurale del 1592. Da un confronto tra i due documenti, si possono
notare famiglie che vanno e famiglie che vengono tra i massari, oppure che si spostano
da un paese all’altro, o da un padrone all’altro all’interno dello stesso paese; ma
intervengono variazioni pure tra le famiglie padronali: ad esempio, a Cagno e ad
Albiolo arrivano nel Seicento gli Odescalchi, al posto rispettivamente dei Lucini e dei
Turconi ed altri. In alcuni paesi i ceppi familiari restano radicati e stabili: moltissimi
perdurano tuttora nei discendenti. In corsivo sono trascritti i passi tradotti dal latino.
La verbalizzazione notarile, infatti, si faceva in latino; ma venivano fedelmente
riportate in lingua volgare le dichiarazioni rese dagli interrogati. (ASMi, Feudi
Camerali, parte antica, c. 248).
In esecuzione di tutti gli adempimenti richiesti oggi domenica 19 soprascritta venni
via da Milano ed insieme con Francesco Maria Migliori mio collaboratore, nonché con
l’usciere Giuseppe Confalonieri mi sono recato al detto luogo di Uggiate.
A lato: Ugiate
Il giorno seguente venti del soprascritto mese, nel detto luogo di Uggiate e in una
saletta inferiore della casa di Giovanni Turconi, nella quale abita il reverendo canonico
Pietro Erba, ed ivi con l’assistenza e l’intervento come sopra (vale a dire dei due
accompagnatori), è stato convocato Paolo Bernasconi fu Antonio, abitante in detto
luogo di Uggiate e console del medesimo, a cui è stato esposto il giuramento di dire la
verità, che prestò, avendo toccato ecc.
Interrogato: Quanto tempo che è console.
Rispose: Da calende di genaro prossimo passato in qua, et sono anche stato console
delle altre volte, perché son nato et allevato in questa terra di Ugiate.
Interrogato: Se in questa terra di Ugiate si fa osteria, prestino, beccaria.
Rispose: Signor sì che si fa osteria e prestino.
Interrogato: Dica chi possede la ragione et datio di essercir detto prestino et osteria.
Rispose: Li possede il signor Geronimo Canarisio che habita a Como, anzi possede
li detti datii di tutta la pieve, eccettuati li luoghi di Olgiate e Drezzo, perciò possede
detto Canarisio il censo del sale di detto loco di Ugiate, sì come ancora detto Canarisio
possede il datio della scanatura, et suoi uniti, di tutta detta pieve di Ugiate, eccettuate
però Olgiate et Drezzo sudetti, quali tutti detti datii detto Canarisio li comprò dalla Regia
Camera, che saranno tre anni in circa, eccettuato la ragione di far l’osteria in tutta
detta pieve come sopra, che io credo fusse già sua anticamente di Casa.
Interrogato: Chi possede il bollino.
Rispose: Lo possede detto Canarisio come compreso nella compera di tutti li altri
datii fatta come sopra.