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Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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ASPETTI DELLA VITA LOCALE IN ETÀ VISCONTEA E SFORZESCA 213<br />

13<br />

La pertica era l’unità <strong>di</strong> misura <strong>di</strong> superficie agraria, corrispondente a mq.<br />

654,517900. Si veda la tabella delle unità <strong>di</strong> misura antiche utilizzate nel territorio<br />

comasco, in fondo al capitolo VI.<br />

14<br />

L’atto <strong>di</strong>ce «che sta a Maccio», ma in realtà era nel castello <strong>di</strong> Civello, come si è<br />

detto nel capitolo precedente.<br />

15<br />

ASCo, Notarile, Ghiol<strong>di</strong> Andreolo, c. 1, f. 5, 24 novembre 1380.<br />

16<br />

ASCo, Notarile, Della Porta Paolo, c. 88, 21 ottobre 1473.<br />

17<br />

Sembrerebbe <strong>di</strong> trovarsi a Canova <strong>di</strong> Sopra, com’era prima della ristrutturazione e<br />

ricostruzione fatta nel 1854. Infatti non si nomina la torretta con la colombera (che c’è a<br />

Canova <strong>di</strong> sotto) e si danno a nord le coerenze con la strada e il comune <strong>di</strong> Bizzarone.<br />

18<br />

ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 22/23, 13 febbraio 1445.<br />

19<br />

ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 22/23, 3 maggio 1445.<br />

20<br />

Sono <strong>di</strong>versi gli atti notarili che capita <strong>di</strong> vedere rogati presso il castello <strong>di</strong><br />

<strong>Trevano</strong>, o in altra «stazione». Questa usanza dei «notai ambulanti» ancora nei secoli<br />

XV-XVI rinforza l’ipotesi che presso il castello <strong>di</strong> <strong>Trevano</strong> stazionasse un notaio già<br />

nell’Alto Me<strong>di</strong>o Evo, come si è visto per gli atti citati nel capitolo II.<br />

21<br />

ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 27/28, 16 gennaio 1454.<br />

22<br />

ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 27/28, 10 gennaio 1454.<br />

23<br />

ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 29/30, 29 gennaio 1456.<br />

24<br />

ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 29/30, 7 <strong>di</strong>cembre 1457. Tavernina era il<br />

nome dei terreni situati là dove oggi c’è la località del Ben.<br />

25<br />

ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 29/30, 21 giugno 1458. S. Matteo era una<br />

città spagnola dove si approvvigionavano <strong>di</strong> lana i mercanti comaschi, che facevano<br />

capo anche alle isole <strong>di</strong> Maiorca e Minorca, oltre che in Val Sugana, a Verona e altrove.<br />

G. MIRA, Le fiere lombarde nei secoli XIV-XVI, Como 1955.<br />

26<br />

ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 33/34, 15 aprile 1461.<br />

27<br />

ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 32/33, 31 ottobre 1460.<br />

28<br />

ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 33/34, 15 aprile 1461.<br />

29<br />

Dalla descrizione delle coerenze sembrerebbe da in<strong>di</strong>viduare con il rustico ora<br />

all’inizio della Via Ronago nei pressi del monumento ai Caduti.<br />

30<br />

ASCo, Notarile, Della Porta Paolo, c. 90, 5 <strong>di</strong>cembre 495; c. 91/92 8 aprile 1496.<br />

Si vedrà nel capitolo VI che i Cattaneo de Dervio ne gireranno ai frati <strong>di</strong> San Donato. La<br />

pratica frequente <strong>di</strong> percepire e amministrare quote <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> beni in<strong>di</strong>visi sembra<br />

richiamare un quadro giuri<strong>di</strong>co per il go<strong>di</strong>mento del «beneficio» <strong>di</strong> ascendenza feudale,<br />

più che una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> dominio esclusivo dei beni posseduti secondo la concezione<br />

moderna della proprietà. Era del resto un sistema elastico <strong>di</strong> gestire i beni, <strong>di</strong> cui tuttora<br />

si sente l’esigenza e si sperimentano formule <strong>di</strong> vario tipo.<br />

31<br />

ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 25/26, 5 giugno 1452.<br />

32<br />

Si veda la tabella delle unità <strong>di</strong> misura antiche utilizzate nel territorio comasco, in<br />

fondo al capitolo ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 33/34, 15 aprile 1461.<br />

33<br />

La soccida era un negozio giuri<strong>di</strong>co con il quale un affarista affidava a un<br />

conta<strong>di</strong>no del bestiame da allevare, <strong>di</strong>videndo a metà gli utili, dopo aver recuperato il<br />

capitale iniziale. Se ne vedranno degli esempi concreti più avanti.<br />

34<br />

ASCo, Notarile, Stoppani Antonio, c. 24, 10 luglio 1450.

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