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Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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DAI «SECOLI BUI» AI COMUNI 59<br />

Non è facile <strong>di</strong>mostrare l’origine feudale dei vescovi che si succedettero<br />

nel secolo X e XI (salvo Pietro III, che governò dal 981 al 1004,<br />

che pare fosse della famiglia dei conti <strong>di</strong> Lomello), poiché li conosciamo<br />

solo con il nome <strong>di</strong> battesimo; tuttavia, a partire almeno da Rainaldo (Del<br />

Pero?), che resse il governo della <strong>di</strong>ocesi dal 1062 al 1084, si susseguono<br />

praticamente vescovi quasi sempre provenienti da famiglie feudatarie forensi,<br />

che hanno messo piede pure in città: ad esempio, Ar<strong>di</strong>zzone, probabilmente<br />

dei Castelli <strong>di</strong> Menaggio (1125-1162), Enrico Della Torre <strong>di</strong><br />

Mendrisio (1162-1165), Anselmo Raimon<strong>di</strong> (1168?-1193), Guglielmo<br />

Della Torre <strong>di</strong> Mendrisio (1197-1227); mentre nel corso del secolo XIII<br />

si alterneranno ancora i Della Torre con gli Avvocati (o Avoguadri <strong>di</strong><br />

Lucino), con in mezzo un Lambertenghi... E quando Como cadrà sotto i<br />

Visconti (1335-1447), seguiti dagli Sforza (1450-1535), saranno quasi<br />

sempre rampolli <strong>di</strong> nobili famiglie milanesi a occupare la cattedra vescovile<br />

<strong>di</strong> Como: Da Brossano, Bossi, Landriani, Pusterla, Castiglioni,<br />

Trivulzio...<br />

Ricor<strong>di</strong>amo infine che nei secoli X-XI, contestualmente con la lotta<br />

per le investiture, si erano <strong>di</strong>ffusi in Europa i monasteri <strong>di</strong> un nuovo or<strong>di</strong>ne<br />

religioso <strong>di</strong> benedettini riformati: quello dei Cluniacensi, che avrebbero<br />

fondato priorati maschili nel 1078 a Vallate (Bassa Valtellina) da cui<br />

nel sec. XIII derivò quello <strong>di</strong> Piona, nel 1084 a Vertemate, nel 1093 a<br />

Olgiate; quin<strong>di</strong> monasteri femminili nel 1086 a Cantù e più o meno nella<br />

stessa epoca a Cernobbio. 10 Va sottolineato il fatto che tali fondazioni<br />

non derivavano da emanazioni dal centro <strong>di</strong> Cluny, bensì da donazioni<br />

degli uomini locali a favore <strong>di</strong> quell’or<strong>di</strong>ne monastico, per cui si evidenzia<br />

la simpatia e l’attenzione, che godevano i benedettini riformati presso<br />

i laici. Ai Cluniacensi si sarebbero aggiunti nel secolo XII i Cisterciensi<br />

del monastero dell’Acquafredda <strong>di</strong> Lenno, sorto nel 1142, che, tra l’altro,<br />

avrebbero posseduto Bulgarograsso, togliendo nel 1283 a quel comune il<br />

<strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> nominare i consoli e il cappellano della chiesa. 11<br />

La presenza dei Cluniacensi a Olgiate costituisce l’in<strong>di</strong>zio più significativo<br />

del movimento <strong>di</strong> riforma, che si è attestato nella pieve <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>.<br />

La loro chiamata qui fu preceduta nell’aprile 1084 dalla donazione alla<br />

chiesa e al monastero <strong>di</strong> S. Pietro <strong>di</strong> Cluny del castello <strong>di</strong> Vertemate da<br />

parte <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> famiglie <strong>di</strong> Longobar<strong>di</strong> che ne avevano il possesso<br />

(ce n’erano <strong>di</strong> Vertemate, ma anche <strong>di</strong> Cermenate, Olgiate, Morosolo...).<br />

Presso il castello già era sorto il monastero <strong>di</strong> Santa Croce, che sarebbe

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