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Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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484<br />

UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

molto illustre capitano Giovan Giacomo Trogher landscriba <strong>di</strong> Mendrisio alla presenza<br />

de signori officiali et <strong>di</strong> molte altre persone et in particolare presenti li signori Giuseppe<br />

Rusca figlio del fu signor Giovan Battista, signor Giovan Battista Ghiringhello figlio del<br />

signor Giulio et messer Giovan Pietro Martinola figlio <strong>di</strong> messer Bartolomeo, tutti <strong>di</strong><br />

Mendrisio testimonii.<br />

Franciscus Ghiringhellus de suprascripta sententia rogatus fuit et pro fide<br />

subscripsit (Francesco Ghiringhelli è stato richiesto <strong>di</strong> stendere la soprascritta sentenza<br />

e per fede ha sottoscritto).<br />

Gli in<strong>di</strong>zi sulla morte <strong>di</strong> Cesarino Fontana<br />

Sulla morte <strong>di</strong> Cesarino Fontana non ci sono dettagliate relazioni, ma si sono<br />

conservati spezzoni <strong>di</strong> testimonianze raccolte dagli inquirenti (si presume nei giorni<br />

imme<strong>di</strong>atamente successivi), che permettono <strong>di</strong> costruire un quadro in<strong>di</strong>ziario<br />

sufficiente a ricostruire come sono andate le cose. Il racconto che se ne è fatto<br />

nell’illustrazione storica è il risultato dell’assemblaggio <strong>di</strong> queste notizie frammentarie,<br />

che tuttavia forniscono nomi e circostanze illuminanti, e fanno anche da riscontro ad<br />

altre, come ad esempio al ricatto ed estersione nei confronti <strong>di</strong> Paolo Francesco Chiesa<br />

<strong>di</strong> Chiasso, che insperatamente dopo un vago riferimento risalente al giugno 1651<br />

rispunta dopo quattro anni e mezzo dal suo primo attentato contro il ban<strong>di</strong>to.<br />

Si trascrivono <strong>di</strong> seguito integralmente le carte archivitiche rimaste, conservate in<br />

ASB, Archivio Torriani, c. 9, f. 608.<br />

1656 <strong>di</strong>e veneris 21 ianuarii. Coram suprascripto perillustri domino praetore in<br />

sala Mendrisii constituta domina Francisca filia quondm domini Marsilii Fontanae de<br />

Brusata et uxor magistri Iohannis Mariae Ferrarii de Artio testis eidemque etc. iurata<br />

etc. interrogata etc. (1656 il giorno venerdì 21 gennaio. Avanti il soprascritto<br />

illustrissimo signor pretore nella sala <strong>di</strong> Mendrisio si è presentata la signora Francesca,<br />

figlia del fu signor Marsilio Fontana e moglie <strong>di</strong> mastro Giovan Maria Ferrari <strong>di</strong> Arzo<br />

testimone, e alla medesima ecc. dopo aver giurato ecc. interrogata ecc.) se sa o se ha<br />

sentito <strong>di</strong>re qualche cosa circa la morte <strong>di</strong> Cesare Fontana suo fratello.<br />

Rispose: Io non so altro solo doppo che è stato amazzato me fu mandato un<br />

bilietto dal signor Carlo Fontana mio nepote <strong>di</strong> dare a certi giovani da Vigiù de quali<br />

uno si chiama Massio (= Maso o Tomaso) et l’altro Agostino fratelli delli Rapini, de<br />

quali so che uno si chiama (= viene soprannominato) il Dragone, non so però <strong>di</strong> che<br />

parentela siano. Io le portai questo bolettino et mi asentai (= sedetti) lì al fuoco in casa<br />

<strong>di</strong> detti fratelli et se mettessimo a ragionare della morte <strong>di</strong> detto Cesare mio fratello, et<br />

questi giovani <strong>di</strong>ssero che haveva havuto torto Paolo Francesco <strong>di</strong> Ciasso et suo fratello<br />

che havevano depositato le doble in casa del signor Porro per farlo amazzare. Del resto<br />

io non so altro né ho sentito <strong>di</strong>re altro.<br />

Salvo quod eadem erat soror <strong>di</strong>cti quondam Caesaris. S.G. etc. R. etc. et est aetatis<br />

annorum 55 vel circa et quod fuit missa (Salvo che la medesima era sorella del detto fu<br />

Cesare. S. G. ecc. R. ecc. ed è dell’età <strong>di</strong> 55 anni circa e che fu lasciata andare).<br />

Die suprascripto. Constitutus coram ut supra in aula iuris etc. Carulus della Cà<br />

fillius Petri <strong>di</strong>cti Giesaghi cui promissa a prae<strong>di</strong>cto domino praetore impunitate quo ad

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