Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

UGGIATE PIEVE DI CONFINE OASI DI BANDITI 443
Documenti
Carte processuali
Tra i documenti che corredano questo capitolo, meritano trascrizione integrale alcune
carte processuali riferite ad episodi di cronaca nera avvenuti nel nostro territorio,
oltre a quelle riguardanti Cesarino Fontana e la sua cerchia, in base alle quali si è
elaborata l’ipotesi di nuova interpretazione della vicenda di Somazzo.
La condanna degli assassini di Tomaso Fontana, fratello del prevosto di Uggiate.
(ASB, Archivio Torriani, c. 45, f. 88)
MDLXXXII die sabbati XXVIII mensis aprilis (1582, adì sabato 28 del mese
d’aprile).
Noi Giovanni Burchardo Rippel del Conseglio di Basilea di presente landt focto di
Mendrisio et Balerna et giudice de’ maleficii, sedendo per tribunale nella Casa della Ragion
Nuova posta nel borgo de Mendrisio, a sono di campana secondo l’usanza,
seguendo et volendo seguire nell’infrascritto caso la dispositione et forma della lodevole
legge et de’ Statuti et ordini di questo borgo di Mendrisio per la possanza, autorità et
baylìa a noi datta da’ Nostri Illustrissimi et Potentissimi Signori de XII Cantoni patroni
et signori de Mendrisio et Balerna;
Havendo nelle forze nostre Beltramino de Greci di Baregazzio figliolo del quondam
Pietro solito d’habitare a Balerna, imputato dl assassinamento commesso nella persona
del quondam nobile signor Thomaso Fontana, cittadino comasco, il giorno de venerdì il
secondo del mese de marzo prossimo passato nel prato del comune de Balerna sotto il
logo della Ressiga presso il fiume della Faloppia; et sendo noi doppo l’haver havuti gli
convenienti inditii essaminato più volte il detto Beltramino sopra di tal escesso a lui imputato,
et questo parte de plano et parte con i tormenti et ultimamente havendo esso
Beltramino confessato:
Che essendo esso Bertramino et un suo compagno nominato nel processo nel logo
de Ugià videro ivi il detto signor Thomaso che voleva montar a cavallo, s’aviorno
inanzi et essendo lì sotto Ugià stabilirno d’amazzar il detto signor Thomaso, dicendo fra
loro che gli haverebbero trovato danari quali dissegnarono de torgli, et venendo poi il
detto Fontana, il compagno d’esso Beltramino se gli fece appresso et gli andava
d’appresso sin che gionsero nel logo sudetto dove il compagno d’esso Bertramino diede
a detto Fontana una archabusada per la quale subito cascò da cavallo, et arrivandogli
adosso esso Beltramino gli diede tre spontonade con un spido nella vita et
specialmente una nel core delle spalle, et poi il detto compagno gli diede alchune ferite
da taglio ch’haveva con una storta, et poi gli tolse la spada, la cappa, il capello, un
fazzoletto et una schuffia, et che de tutte queste cose esso Beltramino ne hebbe un scudo
dal pretio della cappa che fu venduta, qual scudo esso Beltramino lo tornò poi al suo
compagno che glielo dimandò de far uno suo esercitio el quale promisse però de
restituirglelo et che tutto questo da loro fu fatto non per altro ma solo pensando de
trovare a detto Fontana danari da torgli.
Et come qui ampiamente queste cose aperte per il processo per noi et l’officio nostro
sopra di ciò formato et notato per l’infrascritto nostro canciellere li giorni che si contengono
in esso, a quali si habbia degna relatione.