Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
giorni prossimi faciendolo anco intendere che ordinarà sia rilassato come ex nunc (fin
d’ora) ordina dando esso Francesco idonea segurtà de stando iuri et iudicatum solvendo
(di attenersi al diritto e pagare il giudicato).
Qua expositione eidem facta fuit repositus in carcere. (E fattagli questa esposizione
fu messo in carcere).
Il procedimento continua con la notifica dell’imputazione agli indiziati Gerolamo Fontana di
Giovan Battista di Stabio, Tomaso Fontana di Cesare di Coldrerio e Carlo Catenazzi detto
Monaghino di Morbio Inferiore e l’ordine di comparizione entro tre giorni.
A questo punto, mentre Gerolamo Fontana e Carlo Catenazzi restano latitanti, Tomaso
Fontana tramite il suo procuratore Giuseppe Rusca il 15 maggio chiede salvacondotto (essendo
bandito) per comparire a presentare le sue difese. Cosa che gli viene concessa, così che il 4
giugno Tomaso Fontana viene sentito dal pretore e dichiara di avere un alibi: nei giorni in cui
avvenne l’omicidio a Stabio egli era a Como e nel Borgo di Porta Torre. Cenò in casa del
chierico Pini di Bellagio e altri, ecc..
Si raccolgono tramite il pretore di Como i riscontri, che naturalmente vengono forniti.
Pertanto il pretore riapre il processo e il mercoledì 12 giugno risente i testimoni già indagati nel
mese di gennaio. Si prosegue la trascrizione.
Die suprascripto . Constituta ut supra
Cattarina filia Francisci del Clauso repetita et delato eidem iuramento veritatis
dicendae etc. iuravit etc. et interrogata (Il giorno soprascritto mercoledì 12 del mese di
giugno soprascritto. Costituita come sopra Caterina figlia di Francesco del Chioso
richiamata a testimoniare e spiegatole il giuramento di dire la verità ecc. giurò ecc. e
interrogata) che il signor landfocto l’ha fatta dimandare che dica se si ricorda et se
conobbe precisamente chi vedesse lì vicino a casa sua quel venerdì mattina quando fu
poi amazzato la sera quel Giovanni Paruco di Stabio, et dica la verità.
Rispose: Io guardai fuori d’un buco piccolo lì di casa et lo conobbi per il figlio di
messer Cesare et Hieronomino di Stabio, tuttavia fallai che il figlio di messer Cesare
non vi era, che era uno di Morbio.
Interrogata chi era quel di Morbio.
Rispose: Lo dimandavano il Monaghino, che ho sentito dire che è stato amazzato.
Interrogata in che modo sa che habbi fallato.
Rispose: Perché ho inteso che non vi era, che bisogna che la memoria mi variasse.
Interrogata che cosa sa lei che fosse quel Monaghino.
Rispose: Perché fu detto da uno de Bizarone.
Interrogata se fu prima o doppo che fosse essaminata.
Rispose: Fu doppo.
Interogata se lo vedesse se lo conoscerebbe se è quello che era vicino a casa sua.
Rispose: Signor sì.
Interrogata per qual causa se non lo conobbe bene l’aggravò con dire
che era lui.
Rispose: Fu per timore perché mi dissero che mi volevano tener qui a far Carnevale
e Pasca.
Interrogata se vi è stato alcuno che l’habbi essortata ad altro che a dir la verità.
Rispose: Signor non.