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Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE PIEVE DI CONFINE OASI DI BANDITI 419<br />

Tomaso abitante a Mendrisio; 45 anzi egli stesso, quand’era un giovanotto<br />

chiamato semplicemente Benedetto, per fuggire la peste, <strong>di</strong> cui era<br />

rimasta vittima sua madre a Paré, era venuto da Genova e si era rifugiato<br />

proprio a Mendrisio. 46 Ma era vero soprattutto che tra i Fontana e gli<br />

Odescalchi c’erano relazioni importanti, tanto che lo zio prete Carlo<br />

Fontana nel suo testamento dettato nel 1625 (<strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>rà) designò tra i<br />

tutori dei figli naturali minori, Costanza e Carlo, in caso <strong>di</strong> premorienza<br />

prima della loro maggiore età, il nobile Bartolomeo Odescalchi, oltre a<br />

Francesco Fontana, futuro padre del futuro architetto, e ad un Francesco<br />

Riva. 47 E lo zio Cesarino nel 1627 chiamò Marc’Antonio Odescalchi,<br />

cugino del futuro papa, a fare da padrino <strong>di</strong> battesimo al primo figlio<br />

maschio, Tomaso. 48 E Marsilio Fontana <strong>di</strong> Novazzano, <strong>di</strong> cui avremo<br />

modo <strong>di</strong> riparlare, cugino dell’architetto e padre <strong>di</strong> Giacomo «il fiscale»,<br />

(che ricorreva il nome del nonno) aveva chiamato nel 1646 a fare da<br />

padrino al figlio Gian Maria (morto a 10 mesi nel 1647) quel Carlo<br />

Odescalchi, possessore a Novazzano, che era fratello del car<strong>di</strong>nal<br />

Benedetto; a sua volta pure titolare dal 1652 <strong>di</strong> un canonicato nel paese<br />

svizzero. 49<br />

Rapporti, questi, che naturalmente inducono a pensare a qualche<br />

protezione della potente famiglia nobile comasca, che dev’essere pure<br />

stata utilizzata da Francesco Fontana per appoggiare a Roma, presso il<br />

car<strong>di</strong>nal Odescalchi (<strong>di</strong>venuto papa nel 1676 col nome <strong>di</strong> Innocenzo XI),<br />

il figlio Carlo, allontanandolo dal «nido dei Fontana <strong>di</strong> Brusata» e<br />

assicurare al più piccolo della famiglia non privo <strong>di</strong> genio una carriera ed<br />

una ricchezza finalmente pulita, <strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong>sgraziata dei fratelli<br />

maggiori, i ban<strong>di</strong>ti Leonardo e Marsilio. Anzi, sarà l’occasione per Carlo<br />

<strong>di</strong> aprire la strada nell’Urbe a vari altri parenti. 50<br />

Ciò premesso, torniamo alla Brusata e <strong>di</strong>ntorni per vedere cosa<br />

effettivamente combinavano i Fontana, prima delle loro fortune romane.<br />

Subito dopo il processo nella causa in corso nel 1544 tra Petrone<br />

Fontana e figli contro Battista e Francesco e nipoti Fontana, <strong>di</strong> cui si è<br />

detto, compare un fatto <strong>di</strong> sangue piuttosto grave: nel marzo 1545<br />

Vincenzo Fontana, figlio del plebano Battista, uccide con tre colpi <strong>di</strong><br />

spada sulla testa una certa Marta <strong>di</strong> Casate e viene processato in<br />

contumacia, perché latitante. 51<br />

Ma ci sono anche notizie che suonano positive: Gian Giacomo<br />

Fontana, nonno <strong>di</strong> Cesarino, negli anni ’70 figura più volte eletto come

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