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Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

comune ed uomini e singole persone <strong>di</strong> Gironico al Piano e Gironico al<br />

Monte 12 staia <strong>di</strong> mistura (metà frumento e metà segale) in pane cotto; e<br />

8 staia per le persone <strong>di</strong> ciascuno dei seguenti paesi: Gaggino, Bizzarone,<br />

Caversaccio, Albiolo, Chiasso delle Taverne e Boffalora ed infine<br />

<strong>Uggiate</strong>. Sicché, a parte Chiasso, la sua attenzione fu soprattutto verso la<br />

pieve <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>. Ma la serie <strong>di</strong> opere buone non era finita. Alla chiesa <strong>di</strong><br />

San Sisto <strong>di</strong> Como lasciò due ducati d’oro per l’acquisto <strong>di</strong> una pianeta e<br />

da ultimo lasciò 25 lire all’Ospedale Sant’Anna.<br />

Ed ecco questa volta in data 26 maggio 1528 il testamento <strong>di</strong> una<br />

trevanese doc: Ursina de <strong>Trevano</strong>, fu Giovanni, vedova <strong>di</strong> Gian Pietro de<br />

<strong>Trevano</strong> fu Donato del fu Luchino, abitante a <strong>Trevano</strong>, che dettò le sue<br />

ultime volontà davanti al notaio, che stazionava nella piazza della chiesa<br />

<strong>di</strong> San Michele. 92 Già che usciva <strong>di</strong> chiesa e il notaio era lì…<br />

La testatrice in<strong>di</strong>cò come luogo della sua sepoltura la chiesa <strong>di</strong> San<br />

Pietro <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>, alla quale legava un ducato, per la celebrazione della<br />

messa del trigesimo e del primo anniversario. Lasciò pure ai suoi fratelli<br />

Gian Maria e Francesco un ducato d’oro. Alla figlia Giovannina, moglie<br />

<strong>di</strong> Francesco de Turno destinò un altro ducato d’oro, oltre alla sua dote <strong>di</strong><br />

100 fiorini, nel rispetto delle ultime volontà anche del defunto marito<br />

Gian Pietro, padre <strong>di</strong> Giovannina.<br />

Tutti gli altri beni li lasciò ad Ottaviano e Gian Antonio de <strong>Trevano</strong>,<br />

suoi nipoti, figli del fratello Francesco, metà ciascuno in parti uguali.<br />

Non può mancare infine il testamento <strong>di</strong> un mugnaio. Ritorniamo<br />

perciò in<strong>di</strong>etro al 24 novembre 1523 nella camera da letto <strong>di</strong> Bernardo<br />

Dominioni fu Giovanni, abitante a Chiasso Maggiore, in territorio <strong>di</strong><br />

Bernasca, vale a <strong>di</strong>re al mulino del Gallo, dove ha fatto venire il notaio<br />

Malacrida Francesco, che avendo casa a Boscarina <strong>di</strong> Novazzano era uno<br />

dei più cercati in zona. 93<br />

Egli lasciò, come tutti i buoni cristiani della <strong>di</strong>ocesi, un’offerta alla<br />

Fabbrica del Duomo per 3 lire e 4 sol<strong>di</strong>. Dispose che gli ere<strong>di</strong> avrebbero<br />

dovuto fare celebrare in suffragio della sua anima, ogni anno per 8 anni<br />

dopo la sua morte, 8 messe nella chiesa <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong> o a San Martino <strong>di</strong><br />

Lurate (paese <strong>di</strong> cui era originario). Altre 4 messe dovevano celebrarsi<br />

solo a <strong>Uggiate</strong> nelle seguenti feste mariane: Madonna <strong>di</strong> marzo<br />

(Annunciazione), Madonna <strong>di</strong> agosto, ossia l’Assunzione, Madonna <strong>di</strong><br />

settembre, ossia la Natività <strong>di</strong> Maria Bambina, e festa della Purificazione<br />

<strong>di</strong> Maria Vergine nel mese <strong>di</strong> febbraio. Per due anni dopo la sua morte in

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