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Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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ASPETTI DELLA VITA LOCALE IN ETÀ VISCONTEA E SFORZESCA 157<br />

l’uva per il loro vino col torchio del padrone, ma il guadagno del torchio<br />

(che lavorava anche per gli altri conta<strong>di</strong>ni) spettava solo a lui.<br />

In caso che in un’annata andasse male la produzione <strong>di</strong> granaglie, il<br />

pagamento dell’affitto per la quota parte in cereali si sarebbe potuto<br />

<strong>di</strong>lazionare al prossimo raccolto favorevole. Una clausola curiosa<br />

prevedeva che in caso che a Como scoppiasse la peste i conta<strong>di</strong>ni<br />

affittuari dovessero fare due altre vetture con carro e buoi da Como a<br />

<strong>Trevano</strong> e da <strong>Trevano</strong> a Como, evidentemente per trasportare fuori le<br />

cose dei padroni, o fors’anche i familiari, che venivano a <strong>Trevano</strong> per<br />

fuggire la peste.<br />

Può essere utile il riscontro che i rustici che fanno (o in parte<br />

facevano) corona in basso al ronco sotto il castello <strong>di</strong> <strong>Trevano</strong> erano<br />

quelli dei Della Torre <strong>di</strong> Mendrisio, passati ai Della Torre <strong>di</strong> Cernobbio<br />

tramite quella Caterina, che sposò Tognino <strong>di</strong> Cernobbio appunto. 66<br />

Il 14 giugno 1460 ci imbattiamo invece in un atto riferito ad <strong>Uggiate</strong>. 67<br />

Castello de Broziis (= Broggi) fu Gugliemo, abitante a Como, investe il<br />

«ferario» Gian Domenico Bernasconi, fu Ambrogio, detto de Stabio, <strong>di</strong><br />

un appezzamento <strong>di</strong> terra lavorativa, vignata e in parte brughiva con una<br />

siepe da due parti, con parecchie piante <strong>di</strong> noci e <strong>di</strong> castagni in Arbosta,<br />

confinante con i Mantica, i Grepponi e la chiesa <strong>di</strong> San Pietro <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>;<br />

nonché <strong>di</strong> un altro terreno zerbivo e selvato con parecchi castagni e qualche<br />

noce, confinante a nord con la strada vecchia che andava a <strong>Trevano</strong>.<br />

Il prezzo dell’affitto consisteva in 1 soma <strong>di</strong> frumento, 1 <strong>di</strong> segale, 2<br />

staia <strong>di</strong> castagne peste, 2 <strong>di</strong> noci e la metà del vino. Con il medesimo atto<br />

il Broggi <strong>di</strong>chiarava ricevuta del saldo dell’affitto dai fratelli Petrolo,<br />

Giovanni e Ambrogio Turconi.<br />

Questa voltura dai Turconi ai Bernasconi frattanto informa della<br />

presenza ad <strong>Uggiate</strong> <strong>di</strong> un «ferario», ossia <strong>di</strong> un fabbro Bernasconi. La<br />

tra<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> mestiere si consoliderà in famiglia, e se ne incontrerà<br />

qualche <strong>di</strong>scendente, tra cui Ambrogio (che ricorre il nome <strong>di</strong> un avo), <strong>di</strong><br />

cui si <strong>di</strong>rà. Si cita inoltre la strada vecchia che portava a <strong>Trevano</strong>: segno<br />

che ne era stata fatta una nuova.<br />

Ancora per <strong>Uggiate</strong> si trova un atto del 6 agosto 1470 68 con cui Donato<br />

Della Torre <strong>di</strong> Mendrisio, abitante a Como, anche per conto del fratello<br />

Luigi (con cui con<strong>di</strong>vide i beni pervenuti dall’ere<strong>di</strong>tà del padre Gaspare,<br />

dopo la spartizione con altri due fratelli, Marco e Antonio), investe degli<br />

immobili posseduti nel comune capo-pieve i fratelli Andriolo e Zani de

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