Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

66
UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
Landolfo da Carcano, designato dall’imperatore Enrico IV e consacrato
dal patriarca di Aquileia. Ne scaturì una lunga guerra, durata dal 1118 al
1127, che si concluse con la distruzione di Como da parte dei milanesi.
Le varie vicende sono descritte in un poema di 2030 versi, di autore
sconosciuto, e per questo chiamato Anonimo Cumano. 1 Egli narra i fatti,
secondo la successione cronologica, anno per anno. Ne esce una
sequenza di episodi, che nell’insieme potremmo definire di guerriglia,
più che di guerra, nel senso che diamo oggi alla parola.
Ne fu coinvolto tutto il territorio comasco di allora, dal Lago di Como
a quello di Lugano, da Albate a Bregnano, da Cirimido a Ponte Tresa, da
Varese a Vertemate. Interessante è il fatto che molti paesi del Centro e
Alto Lago (Menaggio, Gravedona, Ossuccio, Lenno...) furono contro
Como, in ciò sostenuti dai Milanesi: segno che le comunità rivierasche
cercarono di difendere fino all’estremo la loro autonomia rispetto ad una
città invasiva, con cui nei secoli feudali doveva essersi allentato il legame
politico.
La zona del Seprio fu teatro di scorribande e saccheggi; potremmo
quasi dire di spedizioni punitive dei Comaschi, per dispetto a Milano, che
evidentemente aveva allungato le mani fin qui. Del resto, erano parecchi
gli agganci che la città ambrosiana aveva da queste parti, considerato che
la giurisdizione vescovile milanese arrivava praticamente quasi alle porte
di Como: già comprendeva le pievi di Appiano, di Incino (Erba), di
Galliano (Cantù), anche se quest’ultima, civilmente, nel secolo X era data
ancora «in finibus Comensibus», cioè nel territorio comense, come si è
detto nel precedente capitolo.
Sotto Como, nella zona di cucitura con la diocesi milanese, c’erano
soltanto le pievi di Fino, di Uggiate e di Zezio. Non solo: nella pieve di
Uggiate (per considerare l’area che maggiormente ci interessa) vi erano
proprietà di Sant’Ambrogio, come quelle di Albiolo ricordate nel
precedente capitolo, cui nel 1054 se ne erano aggiunte altre a Drezzo,
grazie ad Ottone figlio di Vuarimundo di Lomazzo, che per testamento
lasciava a quel monastero metà dei suoi beni, tra cui una parte in Drezzo
appunto. 2 Esse costituivano un pied-à-terre milanese all’interno di zone
di indubbia pertinenza comasca.
Le vicende di quella guerra toccarono in più fasi, più o meno direttamente,
anche la pieve uggiatese. La prima fase di attacco che i Milanesi
si accinsero a muovere contro Como nel 1118, fu organizzata da tre punti