Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
Sì come il detto Beltramino lì d’avante di noi et tutto il popolo ha affermato d’haver
così fatto et confessato sì come di sopra sta scritto;
Per questo adonque delitto seguendo et volendo qui seguir la forma della Ragione
comune et Statuti ut supra
Dicemo, pronuntiamo, sententiamo et condannamo esso Beltramino publico et famoso
assassino et che ha agiuttato d’amazzar esso signor Thomaso per torgli danari,
Che a guisa di huomo di mala qualità condittione et fama sia condotto al logo della
giustitia et ivi per il mastro di giustitia sia messo in rota talmente che mori secondo la
dispositione della lege imperiale acciò che la pena d’esso Beltramino passi per essempio
d’altri di non comettere tal’ cose.
Comandando sì come commettemo ad Wolric per esser nostro grossweybel che faccia
esseguire et effettuare la presente nostra sententia et condennatione.
Confiscando et havemo confiscato alla Camera de nostri Illustrissimi Signori tutti li
beni d’esso Beltramino.
Salvando però la ragione de creditori.
Presenti per testimonii il spettabile signor Alfonso della Torre figliolo del quondam
nobile signor Pietro, et il signor Dionisio della Torre figliolo del quondam signor Antonino
et messer Giovanni Bernardino della Torre figliolo de messr Pavolo de
Mendrisio.
Et essendo doppo la publicatione promulgatione della sudetta sententia Noi sudetto
Podestà stato pregato sì da detto Bertramino quanto da molti gentilissimi et
specialmente da nostri officiali a commutar a detto Bertramino la morte della rota, et
ordinargli morte più ispedita acciò che per la longa pena della morte non venga a perder
la vita et l’anima insieme, perciò per gratia speciale gli commutamo la morte, et
ordinamo che gli sia troncata la testa colla spada acciò che mori, et che poi gli sia
tagliata via la mano dritta et che la testa et mano dritta siano messe sopra de una rota nel
prato de Balerna, cioè nel logo dove fu assassinato il sudetto Fontana, et il resto del
corpo sia inrotato con un’altra ruota nel logo dela giustitia.
Presenti anco i testimonii sudetti.
Imboscate fallite e riuscite
Piuttosto interessante è l’estratto di un processo a carico di alcuni «bravi» di un signorotto
(che poi si accerta essere Cesare Fontana) portati ad Appiano e mandati poi
ad Uggiate a fare imboscate ai nemici personali, nel contesto dell’ambiente del
contrabbando del grano. Le varie fasi dell’interrogatorio mettono in evidenza il metodo
procedurale usato, compresa la tortura sul curlo (ossia con trazione forzata degli arti e
dei muscoli) per estorcere la verità.
Le parti formali in latino sono riportate in corsivo, seguite immediatamente da
traduzione tra parentesi in carattere tondo; così che la trascrizione resta fedele e
completa, senza difficoltà per chi non sa il latino, che può saltare direttamente le righe
in corsivo. La formula «Interrogatus... Respondit», dopo la prima volta, viene data
sempre già tradotta, mantenendo il carattere corsivo, per evidenziare il passaggio da
domanda a risposta e viceversa.
(ASCB, Archivio Torriani, c. 39, f. 90).