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Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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DAI «SECOLI BUI» AI COMUNI 57<br />

Vi si cita un Mauronte chierico, oltre ad un Giovanni figlio <strong>di</strong> Domenico<br />

schiavo: uno studente ed uno schiavo, quasi a rappresentare tutte le<br />

contrad<strong>di</strong>zioni della società feudale. Fra i testi compare Warnefrit de Albiolo.<br />

Sono poche notizie, comunque utili ad abbozzare la prima carta storica<br />

locale, relativa a quei secoli: con l’aggiunta dei documenti che seguono,<br />

essa viene ad includere gran parte dei comuni della pieve.<br />

Frattanto si era costituito il contado del Seprio, <strong>di</strong> cui si è detto. Così<br />

nel marzo 864 troviamo il conte Alberico <strong>di</strong> Seprio, che elenca tra le ren<strong>di</strong>te<br />

del monastero <strong>di</strong> Sant’Ambrogio <strong>di</strong> Milano quelle dovute da parte <strong>di</strong><br />

Fulcherii ad Albiolo, che tiene cinque appezzamenti <strong>di</strong> vigna. Al monastero<br />

spettano perciò «duas anforas vino ad Albiolo»: espressione interessante<br />

anche sotto il profilo linguistico, giacché la grammatica non viene<br />

rispettata e si sente già la «corruzione del latino classico», che si evolve<br />

verso il volgare.<br />

Altra donazione <strong>di</strong> beni in Albiolo si fa all’abate Pietro del medesimo<br />

monastero nell’aprile 870 da parte del visconte milanese Amalrico.<br />

Nel gennaio 875 entrano in scena in un atto redatto a Lugano dei personaggi<br />

<strong>di</strong> Olgiate (Adelbertus de Olegiate ed Eldeprando de Olegiate) e<br />

<strong>di</strong> Ronago (Sichimundo de Runaco), vassallo, come Eldeprando, <strong>di</strong> Baltardo<br />

de Nepotiano (Novazzano?).<br />

Prima dello scoccare dell’anno 1000 ci imbattiamo ancora in un bel<br />

documento dell’agosto 962, che mette in scena Teodeberto, prete <strong>di</strong> Gironico,<br />

figlio <strong>di</strong> Ugone, che compera beni immobili in Oltrona da una<br />

certa Adeltruda, figlia <strong>di</strong> Guncione de vico Coello (Caiello, presso Gallarate).<br />

Fra i testimoni compare altresì Undelberto, figlio <strong>di</strong> Arifredo pure<br />

de Geronico.<br />

In un altro documento senza data, ma antecedente il 959, si torna a<br />

citare Bizzarone. Si tratta <strong>di</strong> un breve memorationis, ossia <strong>di</strong> un promemoria<br />

delle entrate spettanti alla «casa S. Marie» del Monte <strong>di</strong> Varese,<br />

tra le quali 20 denari che si raccolgono «in Bisoroni» da un certo Angelberto<br />

con i suoi soci. 9<br />

Sicché il sistema feudale creava anche dalle nostre parti conti, visconti,<br />

sculdasii, vassalli e servi della gleba; vi poneva ren<strong>di</strong>te e <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong><br />

privati laici e <strong>di</strong> enti religiosi (chiese o monasteri), oltre che riservare<br />

domini <strong>di</strong>retti al sovrano, che ne <strong>di</strong>sponeva a suo piacimento, come nel<br />

caso <strong>di</strong> Salvadonica.

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