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Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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DALLA PREISTORIA ALLA FINE DELL’ETÀ ROMANA 21<br />

Note sulle civiltà preistoriche e protostoriche<br />

Sui libri <strong>di</strong> scuola abbiamo appreso che la vita degli uomini primitivi è<br />

indagabile solo attraverso i reperti archeologici, che più o meno casualmente<br />

sono stati scoperti o riconosciuti dagli stu<strong>di</strong>osi. Questi hanno<br />

classificato la storia della civiltà, secondo <strong>di</strong>verse fasi <strong>di</strong> sviluppo, segnalate<br />

e simboleggiate dagli oggetti, che appartennero alle antiche popolazioni.<br />

Si parla, perciò, <strong>di</strong> età paleolitica, ovvero della pietra antica;<br />

piuttosto che <strong>di</strong> età neolitica, ossia della pietra nuova, quando l’uomo da<br />

cacciatore e raccoglitore dei frutti spontanei della terra si fece agricoltore.<br />

Sono piuttosto scarse le testimonianze trovate nelle nostre regioni, che<br />

suggeriscono in<strong>di</strong>zi per cercare <strong>di</strong> far luce su tempi tanto remoti, come<br />

quelli dell’età della pietra antica.<br />

Possiamo considerare come le tracce più antiche della presenza<br />

dell’uomo nel territorio comasco alcuni reperti, rinvenuti nelle grotte del<br />

Buco del Piombo e del Tanùn (nell’alta valle del Cosia), giu<strong>di</strong>cati dagli<br />

esperti come risalenti al periodo musteriano (parola derivata da Le Moustier,<br />

in Francia, località in cui è documentata una cultura analoga) del<br />

Paleolitico me<strong>di</strong>o, quando le montagne erano ancora coperte dai ghiacciai<br />

dell’ultima glaciazione würmiana: gli stessi che, come si è visto,<br />

hanno modellato le nostre colline.<br />

In queste grotte sono state trovate numerose schegge <strong>di</strong> selce lavorate,<br />

per farne punte <strong>di</strong> frecce o raschiatoi usati, si pensa, da gruppi <strong>di</strong> cacciatori,<br />

che risalivano dalla pianura fino ai ghiacciai per catturare i grossi<br />

animali erbivori (mammut, bisonti, cervi e stambecchi...), <strong>di</strong> cui si nutrivano.<br />

Ci si riferisce ad un periodo, che parte da circa 40 mila anni fa, e<br />

può essere durato fino a circa 9-8 mila anni fa.<br />

Senza ipnosi, ma solo con un po’ <strong>di</strong> fantasia, dobbiamo immaginare,<br />

per <strong>Uggiate</strong> <strong>Trevano</strong> e per la regione circostante, un paesaggio quasi<br />

polare, con ghiacciai ancora alti, che coprivano e riempivano il solco dei<br />

laghi prealpini; con lembi <strong>di</strong> nevaio, che si insinuavano ancora nelle<br />

depressioni tra le alture. Le grotte <strong>di</strong>venivano, perciò, luogo <strong>di</strong> riparo dal<br />

gelo per gli uomini, che qui si spingevano in cerca <strong>di</strong> cibo, combattendo<br />

contro una natura avversa.<br />

L’età successiva del Mesolitico, collocabile tra 8.500 e 5.000 anni<br />

avanti Cristo, segna un cambiamento <strong>di</strong> cultura, che porta verso il quarto<br />

millennio al Neolitico. Gli uomini, da cacciatori, si fanno allevatori ed<br />

agricoltori, filano le fibre tessili, levigano gli oggetti <strong>di</strong> pietra.

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