Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

UGGIATE PIEVE DI CONFINE OASI DI BANDITI 477
Interrogato se ha commandato anco al fameglio che non dicesse niente.
Rispose: Non li ho commandato che non dicesse niente.
Interrogato chi era lì in cucina quando la serva et Cattarina dissero che era il Buleta
et Heronimo di Stabio.
Rispose: Vi era il fameglio et io.
Quibus habitis denuo repositus fuit ad suum locum animo etc.(Acquisite queste
deposizioni fu rimandato al suo posto con l’intendimento di ecc.).
Due suprascripto.
Constitutus ut supra suprascriptus Baldassar denuo citatus et delato eidem
iuramento veritatis dicendae etc. iuravit etc. et monitus (Il giorno soprascritto.
Costituito come sopra il soprascritto Baldassarre citato di nuovo e spiegatogli il
giuramento di dire la verità ecc. giurò ecc. e ammonito) che se per qualche causa ha
voluto tener nascosta la verità hora dica precisamente chi erano quelli che erano lì al
riale che parlorno con Pedrino quella mattina prima che fosse amazzato quello di Stabio.
Rispose: Era il Monaghino et Hieronomino.
Ammonito che dica la verità perché se ha voluto tener nascosta la verità sin’hora che
dica la verità.
Rispose: Io non ho parlato con altri che Heronomino et il Monaghino.
Interrogato se ha visto altri che dica la verità.
Rispose: Ho anche visto Tomasino li dré in quel selvetto lì fuori delle case di
Francesco.
Interrogato che cosa faceva.
Rispose: Era lì che passeggiava.
Interrogato se era lontano dalli altri doi.
Rispose: Era lontano tanto quanto da qui e lì fuori della porta.
Interrogato che veda bene se vi era il Monaghino.
Rispose: Signor sì vi era.
Interrogato chi è questo Tomasino.
Rispose: Tomasino Fontana figlio di messer Cesare.
Quibus habitis etc. et est aetatis annorum 40 vel circa et fuit denuo citatus.
(Acquisite queste deposizioni ecc. ed è dell’età di 40 anni circa e fu di nuovo citato).
Die veneris 25 mensis ianuarii.
Praedictus illustris dominus praetor pro tribunali sedens ut supra exponi fecit
suprascripto Francisco del Clauso detento ut infra videlicet.(Il giorno venerdì 25 del
mese di gennaio. Il predetto illustre signor pretore in seduta di tribunale come sopra fece
esporre al soprascritto Francesco del Chioso detenuto quanto segue, cioè).
Che a Sua Signoria consta che quello venerdì mattina prima che fosse amazzato
quello di Stabio lui havesse notitia che Hieronomino di Stabio et il chiamato Buleta
ambidoi banditi dal dominio de Nostri Illustrissimi Signori fossero lì puoco lontano da
casa sua et che esso Francesco havendo havuta tal notitia mentre questi doi si
trattenevano anco ivi, et non habbi essequito quel tanto che dispongono li decreti de
Nostri Illustrissimi Signori con avisarne il console far sonar campana a martello e
seguitarlo, il che forsi haverebbe impedito se l’havesse essequito la morte di quello di
Stabio, perciò sia incorso nella pena de scudi trecento, che però Sua Signoria le publica
li ponti che ressultano nel processo contra di lui et le statuisce termine di deffesa di otto