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Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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IL SEICENTO: LIBERTÀ PER UGGIATE E LA SUA PIEVE 355<br />

dal signor dottor e orator <strong>di</strong> Como Paolo Torriano.<br />

Rispose: Signor sì che so che fu fatto.<br />

Interrogato: In che luogo si trova lui contando quel giorno che fu fatto detto<br />

sin<strong>di</strong>cato.<br />

Rispose: Mi trovavo a Milano, che mi mandò colà il signor canonico Giovan Pietro<br />

Herba mio patrone a portar lettere.<br />

Interrogato: Se stette a Milano tutto quel giorno.<br />

Rispose: Signor sì che vi stetti per il mal tempo.<br />

Interrogato: Come adunque ha potuto esser nominato in detto instromento <strong>di</strong> sin<strong>di</strong>cato,<br />

come si vede dalla lettura <strong>di</strong> esso, mentre, come <strong>di</strong>ce, si trovava a Milano.<br />

Rispose: Il signor canonico mio patrone sapendo che io non vi ero, sentendomi a<br />

nominare, fece venire mio figliolo Pedrino, qual intervenne in mio nome, ma bisogna<br />

puoi <strong>di</strong>re, che si smentica però <strong>di</strong> accomodare la lista, o che pensa però che bastasse così<br />

essendovi il figliolo per il padre, sapendo che io haverei ratificato detto mandato, come<br />

lo ratifico <strong>di</strong> novo bramando libertà, et non la sugettione <strong>di</strong> feudatario.<br />

Interrogato: Se vi è altro Carlo Vitio del quondam P. Martyre fuori che lui<br />

nominato.<br />

Rispose: Signor no.<br />

S.G.R. dell’età <strong>di</strong> anni 32.<br />

A lato: Solbiate<br />

Successivamente, su convocazione comparvero Carlo Cattaneo fu Ambrogio console<br />

ed abitante del luogo <strong>di</strong> Solbiate della detta pieve <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>, nonché pure Gian Maria<br />

Vighezzi fu Antonio e Domenico Laghi detto il Monello, abitanti del detto luogo, e<br />

presentarono la notula dei fumanti (fuochi) della medesima terra, <strong>di</strong>cendo che sotto <strong>di</strong><br />

essa non si trova alcuna cascina, e fatta da loro con ogni <strong>di</strong>ligenza porta a porta dal<br />

principio alla fine della medesima terra, e che si sono trovati i fuochi salire al numero<br />

<strong>di</strong> trenta sei, compresi tutti, e ciò confermarono me<strong>di</strong>ante il loro rispettivo giuramento,<br />

toccando ecc.<br />

E <strong>di</strong>ssero che ivi non vi sono affatto regalie, e lasciarono la detta notula del tenore<br />

seguente.<br />

Si ponga l’allegato B.<br />

A lato: Caverzasio<br />

Successivamente, avvisati comparvero Francesco Ghielmetti fu Giacomo console e<br />

abitante del luogo <strong>di</strong> Caversaccio della detta pieve <strong>di</strong> <strong>Uggiate</strong>, nonché pure Carlo<br />

Ghielmetti fu Antonio, abitante del medesimo luogo, che ugualmente presentarono la<br />

nota dei fuochi della detta terra <strong>di</strong> Caversaccio, e con giuramento ecc. <strong>di</strong>chiararono <strong>di</strong><br />

aver usato ogni <strong>di</strong>ligenza nel compilare detta notula, e <strong>di</strong> aver descritto tutti i fuochi ivi<br />

esistenti nessuno eccettuato, e che salgono in tutto al numero <strong>di</strong> ventisei, e la lasciarono.<br />

La quale è del seguente tenore. Si ponga l’allegato C.<br />

A lato: Nella visita ed accesso in merito, si è riscontrata la notula, ed i fuochi ritrovati<br />

furono dello stesso numero come in essa, fuochi 26.<br />

Interrogati: Se essi comparsi sanno che nella sua terra e territorio vi sono alcuni datii,<br />

o entrate regali et che avertino a <strong>di</strong>r la verità.

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