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Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE<br />

Margherita de <strong>Trevano</strong> loro madre e già moglie <strong>di</strong> Giacomo) che gli pagherà<br />

120 lire e 16 sol<strong>di</strong> (60 lire e 8 entro Pasqua e il resto entro san Michele)<br />

già dovute da Alegranzola de <strong>Trevano</strong> fu Giacomolo e vedova <strong>di</strong><br />

Corrado Oldra<strong>di</strong>, che abitava a <strong>Trevano</strong>, a Giovanni e alla <strong>di</strong> lui figlia<br />

Margherita, sorella del già allora defunto Stefano, per terreni acquistati a<br />

Concagno. Capito l’intrigo raccontato nell’istromento?<br />

Ve<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> chiarire meglio: Alegranzola de <strong>Trevano</strong>, vedova Oldra<strong>di</strong>,<br />

sorella <strong>di</strong> Tomaso, avrebbe dovuto pagare a Giovanni e alla <strong>di</strong> lui figlia<br />

Margherita un terreno comprato da loro, situato a Concagno. Senonché i<br />

due cre<strong>di</strong>tori muoiono prima <strong>di</strong> formalizzare il rogito e <strong>di</strong> riscuotere il<br />

dovuto. Il cre<strong>di</strong>to, per la quota spettante, viene ere<strong>di</strong>tato dai figli <strong>di</strong><br />

Margherita (che sono G. Francesco e Nicolina <strong>di</strong> Balerna, avuti dal<br />

marito Giacomo del Pexo) e dai nipoti Pietro e Giovanni junior del fu<br />

Stefano, figlio premorto <strong>di</strong> Giovanni senior, e fratello <strong>di</strong> Margherita. Per<br />

chiudere l’operazione Tomaso, fratello <strong>di</strong> Alegranzola, si impegna con<br />

Pietro, che rappresenta anche il fratello Giovanni junior e i cugini G.<br />

Francesco e Nicolina del Pexo, a saldare il debito in due rate, per potere<br />

formalmente subentrare alla sorella Alegranzola nel pieno dominio del<br />

terreno a Concagno.<br />

Dopo questa spremuta delle meningi ci si potrebbe chiedere: che motivo<br />

c’è <strong>di</strong> perdere tempo per soffermarsi su questi atti privati? A<br />

pensarci un attimo, ci si accorge che producono notizie utili a capire<br />

come si svolgeva la vita 500-600 anni fa. Emerge in questo caso che una<br />

donna <strong>di</strong> <strong>Trevano</strong> si era accasata a Balerna; e con suo padre aveva<br />

venduto dei beni situati a Concagno. Il che sfalda e sfata un po’ l’idea più<br />

o meno comunemente <strong>di</strong>ffusa che in passato la nostra gente stesse abbarbicata<br />

al paese, tutta casa, chiesa e lavoro in campagna. O che le<br />

donne fossero sempre escluse dalle proprietà familiari.<br />

A conferma dei <strong>di</strong>ritti delle donne, ecco un atto del 7 gennaio 1491, in<br />

cui agisce suor Maddalena de <strong>Trevano</strong>, del Terz’Or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Sant’Agostino,<br />

figlia ed erede per la sua parte del già citato Luchino de<br />

<strong>Trevano</strong>, abitante a Como in parrocchia <strong>di</strong> San Fedele con il fratello Pietro.<br />

103 Con tale atto si rifà la stima della quota dei beni <strong>di</strong> spettanza della<br />

suora, che lei lascia in affitto ai fratelli Pietro e Donato. Tali beni sono:<br />

- un appezzamento <strong>di</strong> campo e vigna con una siepe in fondo, situata in<br />

territorio <strong>di</strong> <strong>Trevano</strong> dove si <strong>di</strong>ce in Vinea, nonché la Selva della Vigna<br />

inclusa;

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