Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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UGGIATE TREVANO UNA COMUNITÀ E LA SUA PIEVE
fermità, la morte di molte persone e bestie e la perdizione dei frutti della
terra. Inoltre per istigazione del diavolo indirizzando gli altri fedeli dell’uno
e dell’altro sesso verso la detta setta, cercano di indurli e trascinarli
verso i predetti crimini ereticali».
Mastro Ambrogio avrebbe commesso tutte queste nefandezze. Al che
il nostro povero fabbro, messo agli arresti, deve approntare la sua difesa,
che viene predisposta dal notaio della curia Benedetto Giovio (cioè il
noto intelletuale e storico, sepolto in Duomo, fratello del più famoso
Paolo, lo storico).
Egli respinge tutte le accuse, che dichiara assolutamente inconsistenti,
tanto più che sono state assunte da persone incapaci e minori di
quattoridici anni e giù giù a tredici, dodici... che non fanno affatto fede.
La verità è che mastro Ambrogio è stato ed è un fedele che onora Dio e
osserva i precetti di Santa Madre Chiesa, ascoltando volontieri le messe e
gli altri divini uffici, confessando ogni anno almeno a Pasqua i suoi peccati
davanti ai vicari di Cristo e facendo penitenza... assumendo devotamente
a tempo debito l’Eucarestia e osservando gli altri precetti divini,
come suole e deve fare qualsiasi altro fedele cristiano. Infine è stato ed è
uomo di buona condizione, voce e fama e come tale è conosciuto ad
Uggiate e nei paesi vicini, dove sanno quello che fa e come si comporta.
Il processo si trascina fino alla fine di marzo e per sua buona fortuna,
mastro Ambrogio esce pienamente assolto dal vicario generale Cittadini.
La sentenza di assoluzione viene pubblicata il 31 di marzo. Beh! Di quel
mese di marzo del 1520 il fabbro di Uggiate si sarà ricordato per tutta la
vita, non senza qualche incubo.
A questo punto vien da chiedersi: come mai gli hanno tirato questo
brutto scherzo? I documenti non dicono nulla di esplicito. Ma è possibile
fare qualche supposizione, in base ad altre carte che parlano di lui. 131
Egli entra in scena più volte, parrebbe, come affarista in operazioni
finanziarie e immobiliari. La sua parte sembra quella di chi ha crediti da
incassare, talora con «girate» più o meno contorte. Il che lascia
intravedere una sua possibile attività di piccolo (o grande) usuraio, che
nel voler aiutare le persone in cattive acque, alla fine le rovina del tutto.
Insomma, vien da pensare che il «pio» fabbro Ambrogio per i soldi non
guardasse in faccia a nessuno. E qualcuno avrà cercato di vendicarsi
spogliandolo (chi era condannato di eresia e stregoneria perdeva anche i
beni). Ma è riuscito a rimanere a galla; anzi a navigare a gonfie vele.