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Volume 1 - Comune di Uggiate-Trevano

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LA DOMINAZIONE SPAGNOLA NEL SECOLO XVI 225<br />

La situazione aggiornata al febbraio 1605 dava come pertinente alle<br />

tre pievi collinari un territorio <strong>di</strong> pertiche 174.144 e 18 tavole con un<br />

estimo <strong>di</strong> lire 2.360.210, sol<strong>di</strong> 11 e denari 3, che determinava una quota<br />

<strong>di</strong> tassa mensuale <strong>di</strong> scu<strong>di</strong> 3264.40.9 poi ridotta a scu<strong>di</strong> 2927.88.3. 8<br />

Tra le tasse finalizzate specificamente al sostegno delle spese <strong>di</strong> mantenimento<br />

dell’esercito, vi era infatti la cosiddetta tassa mensuale:<br />

un’imposta mensile calcolata sul red<strong>di</strong>to dei possessori ed anche dei conta<strong>di</strong>ni.<br />

Per ogni 300 lire <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta stimata, si applicava un denaro <strong>di</strong><br />

estimo civile o rurale, a carico dei padroni. I conta<strong>di</strong>ni fittavoli, da parte<br />

loro, venivano tassati per il «lavorerio» (1 denaro a carico dei coloni ogni<br />

12 denari a carico dei padroni).<br />

La quota d’estimo attribuita ai padroni o ai loro coloni non era però da<br />

intendersi come il valore assoluto da pagare, bensì come la base <strong>di</strong><br />

calcolo per proporzionare i riparti delle tasse fra i contribuenti:<br />

funzionava, in pratica, come il valore <strong>di</strong> ren<strong>di</strong>ta catastale o<strong>di</strong>erno.<br />

I dati del primo estimo per <strong>Trevano</strong><br />

Della prima fase <strong>di</strong> accertamenti fiscali si è conservata qualche<br />

testimonianza abbastanza eccezionale per il comune <strong>di</strong> <strong>Trevano</strong>. In<br />

particolare tra le carte censuarie settecentesche 9 è finito un fascicolo<br />

riguardante <strong>Trevano</strong>, contenente i dati per il calcolo dell’estimo rurale<br />

raccolti in data 16 novembre 1545.<br />

Si tratta dell’anagrafe tributaria dei massari del luogo, con<br />

l’in<strong>di</strong>cazione delle «bocche», ossia delle persone censibili per ciascun<br />

nucleo familiare, dei loro padroni, delle bestie possedute, della terra<br />

lavorata e dell’affitto pagato in natura (granaglie).<br />

I nuclei familiari sono 16; le bocche 61, <strong>di</strong> cui 24 maschi e 24<br />

femmine, inoltre 9 famigli e 4 fantesche. La maggior parte delle<br />

famigliole (11 su 16) aveva un «familio» o una «fantescha» come garzoni<br />

o servitori, che aiutavano nei lavori della campagna e della stalla.<br />

Due delle 11 famiglie composite avevano ad<strong>di</strong>rittura un familio e una<br />

fantescha. Di solito si trattava <strong>di</strong> «figli del venerando Ospitale», ossia <strong>di</strong><br />

trovatelli portati via dall’Ospizio, che si integravano nel nucleo familiare<br />

<strong>di</strong> adozione.<br />

Ed ecco il più antico quadro anagrafico tributario <strong>di</strong> <strong>Trevano</strong>, come si<br />

desume dal fascicolo del 1545.<br />

1. Giovan Andrea mugnaio <strong>di</strong> Elia da Bissone, con una famiglia <strong>di</strong> 5

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