Alma Mater Studiorum â Università di Bologna - Cestim
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Come si legge dall'intervista qui riportata è un'impresa <strong>di</strong>fficile quella <strong>di</strong> pervenire all'equilibrio tra i<br />
tempi organizzativi, vincolati dall'orario <strong>di</strong> apertura dell'ambulatorio, dalla quantità <strong>di</strong> pazienti e dal<br />
tempo <strong>di</strong> attesa per la visita, e la quantità <strong>di</strong> tempo da de<strong>di</strong>care a ciascuna persona.<br />
Nel caso in cui il migrante debba rinnovare il tesserino Stp, il personale della segreteria verifica<br />
solamente che il tesserino in suo possesso sia già scaduto. In caso contrario la richiesta <strong>di</strong> rinnovo,<br />
salvo casi eccezionali, viene rifiutata e l'operatore della segreteria in<strong>di</strong>ca al migrante una data nella<br />
quale si dovrà ripresentare in ambulatorio per il rinnovo del documento. Quando invece il tesserino<br />
stp è scaduto, l'operatore della segreteria provvede a compilare la richiesta <strong>di</strong> rinnovo che il me<strong>di</strong>co<br />
eventualmente autorizzerà dopo aver visitato il paziente, il quale la dovrà presentare ad uno degli<br />
uffici dell'anagrafe sanitaria. Solitamente la maggioranza delle richieste <strong>di</strong> rinnovo viene accordata<br />
dal me<strong>di</strong>co anche in assenza <strong>di</strong> una patologia come del resto avviene per la richiesta <strong>di</strong> attivazione<br />
dell'Stp 261 .<br />
Nel momento il cui un nuovo utente entra in contatto con il servizio per la prima volta, la procedura<br />
seguita è leggermente <strong>di</strong>versa perché prevede l'apertura <strong>di</strong> una nuova cartella clinica. Questa<br />
operazione richiede tempi più lunghi perché è composta <strong>di</strong> varie fasi: Si costruisce, attraverso delle<br />
domande rivolte <strong>di</strong>rettamente al migrante, una sorta <strong>di</strong> scheda socio-anagrafica nella quale<br />
compaiono voci quali: la nazionalità, l'età, lo stato civile, l'occupazione svolta in patria e quella<br />
svolta in Italia, la fede religiosa, la data <strong>di</strong> arrivo in Italia e quella <strong>di</strong> arrivo a <strong>Bologna</strong>, l'in<strong>di</strong>rizzo e il<br />
numero <strong>di</strong> telefono. Al contempo i dati del nuovo paziente vengono inseriti nel programma <strong>di</strong><br />
archiviazione, e successivamente stampati e inseriti nel raccoglitore. Una volta conclusa questa<br />
operazione al paziente viene chiesto <strong>di</strong> accomodarsi in sala <strong>di</strong> attesa ed aspettare <strong>di</strong> venir chiamato,<br />
per nome e cognome dal me<strong>di</strong>co che lo visiterà. Durante il periodo <strong>di</strong> osservazione, inoltre, tutto il<br />
personale <strong>di</strong> Sokos stava auto-addestrandosi all'utilizzo <strong>di</strong> un programma in dotazione anche ai<br />
me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> base, che nei progetti dell'organizzazione dovrebbe far progre<strong>di</strong>re l'informatizzazione<br />
delle pratiche amministrative rendendo più veloce, or<strong>di</strong>nata ed efficace la sistemazione dei dati e la<br />
loro fruizione da parte degli operatori (me<strong>di</strong>ci e personale <strong>di</strong> segreteria). 262 A tal proposito vorrei<br />
evidenziare una <strong>di</strong>fferenza tra queste nuove pratiche <strong>di</strong> lavoro e quanto invece è stato riportato da<br />
Attila Bruni in una precedente ricerca etnografica su Sokos risalente al 2004. 263 Egli osservava che<br />
in accoglienza molto spazio avesse la capacità <strong>di</strong> improvvisazione degli operatori i quali ad esempio<br />
compilavano molti documenti in formato cartaceo e stabilivano l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> accesso alla segreteria<br />
261 Tratterò più approfon<strong>di</strong>tamente della tessera STP nel paragrafo 4.4<br />
262 Ci riferiamo al software per i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> base “MilleWin”.<br />
263La ricerca in questione che faceva parte del un progetto ministeriale “Le <strong>di</strong>suguaglianze: i meccanismi generatori e<br />
l'identificazione <strong>di</strong> interventi possibili”. Ha prodotto un report <strong>di</strong> ricerca dal titolo “Devo aspettare qui?”: uno<br />
stu<strong>di</strong>o etnografico delle traiettorie <strong>di</strong> accesso ai servizi sanitari nella città <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>. Coor<strong>di</strong>natrice prof.ssa Silvia<br />
Gherar<strong>di</strong> Gruppo <strong>di</strong> ricerca: dott. Attila Bruni, dott. Rino Fasol.<br />
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