Alma Mater Studiorum â Università di Bologna - Cestim
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estanti dati <strong>di</strong> campo.<br />
Passo ora ad illustrare l’utilizzo che ho fatto in questa ricerca della tecnica dell’intervista che è stata<br />
uno strumento <strong>di</strong> importanza fondamentale al pari dell’osservazione partecipante. Nel periodo della<br />
mia permanenza sul campo ho svolto un totale <strong>di</strong> 20 interviste. Ho scelto <strong>di</strong> intervistare i tre attori<br />
principali che influenzano e a loro volta sono influenzati dall’azione <strong>di</strong> Sokos: migranti, personale<br />
della segreteria e personale me<strong>di</strong>co. Ciascuno ha ovviamente un ruolo <strong>di</strong>verso nel rapporto con<br />
l’organizzazione me<strong>di</strong>ca e ha <strong>di</strong> essa una visione <strong>di</strong>fferente da quella degli altri attori sociali. Il mio<br />
intento è stato quello <strong>di</strong> comparare queste <strong>di</strong>fferenti rappresentazioni della propria esperienza non<br />
con il fine <strong>di</strong> verificarne reciprocamente l’autenticità ma <strong>di</strong> carpirne i punti <strong>di</strong> contatto e le<br />
<strong>di</strong>fferenze per pervenire ad una descrizione complessiva e ad una riflessione su questa descrizione.<br />
La maggioranza degli intervistati sono migranti e ciò, come avrò modo <strong>di</strong> articolare maggiormente<br />
a conclusione <strong>di</strong> questo paragrafo, è frutto <strong>di</strong> una scelta precisa. Chi scrive infatti ha voluto lasciare<br />
spazio alle rappresentazioni, ai significati, e ai vissuti <strong>di</strong> chi solitamente non trova possibilità per<br />
esprimerli. In altre parole l'autoctono, nell’analisi <strong>di</strong> un’organizzazione ideata e gestita da altri come<br />
lui, ha voluto porsi dalla parte <strong>di</strong> chi autoctono non è e che fa esperienza <strong>di</strong> questa organizzazione<br />
con “sguardo straniero”. I migranti intervistati, che con modalità <strong>di</strong>verse usufruiscono o hanno<br />
usufruito del servizio Sokos, sono stati 15: rispettivamente 11 femmine e 4 maschi; 224 le interviste al<br />
personale della segreteria sono state 2 ( un maschio e una femmina), mentre 3 ( due femmine e un<br />
maschio) sono stati i me<strong>di</strong>ci intervistati. La durata delle interviste <strong>di</strong>fferisce a seconda dei gruppi <strong>di</strong><br />
intervistati: per i migranti essa è stata in me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 45 minuti, mentre per il personale <strong>di</strong> Sokos è<br />
stata <strong>di</strong> 60. Questa <strong>di</strong>fferenza si spiega in parte con le <strong>di</strong>verse abilità linguistiche che hanno<br />
ovviamente facilitato gli autoctoni rendendo le loro interviste più articolate e complesse e quin<strong>di</strong> più<br />
lunghe, dall’altra con la <strong>di</strong>fferente quantità <strong>di</strong> tempo che ciascun intervistato poteva de<strong>di</strong>carmi. Per<br />
il personale <strong>di</strong> Sokos infatti le interviste sono avvenute solitamente al <strong>di</strong> fuori dell’orario <strong>di</strong> servizio<br />
(il più delle volte nel periodo precedente all’apertura dell’ambulatorio), mentre quando non è stato<br />
così ho concordato con gli intervistati un appuntamento che permettesse <strong>di</strong> svolgere l’intervista in<br />
un tempo non strettamente contingentato. Le interviste ai migranti invece si sono svolte<br />
nell’intervallo <strong>di</strong> tempo tra il passaggio in segreteria per la richiesta <strong>di</strong> visita me<strong>di</strong>ca e la visita<br />
stessa; i tempi dell’intervista in questo caso non sono stati decisi dai partecipanti ma erano vincolati.<br />
Tutte le interviste sono state registrate su un supporto <strong>di</strong>gitale, previo consenso dell’intervistato al<br />
quale (tranne che per il personale Sokos) è stato assicurato l'anonimato.<br />
224 Nello specifico la componente delle intervistate è così sud<strong>di</strong>visa per nazionalità: una Etiope, un’albanese, una russa,<br />
una rumena, due marocchine, due ucraine e tre moldave. La componente maschile è invece così sud<strong>di</strong>visa per<br />
nazionalità: un marocchino, un albanese, un moldavo e un migrante proveniente dal Togo.<br />
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