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Alma Mater Studiorum – Università di Bologna - Cestim

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INTRODUZIONE<br />

Il rapporto tra salute e migrazione è un tema che, all'interno della letteratura italiana sulle<br />

migrazioni, occupa uno spazio, se non marginale, certamente meno esteso <strong>di</strong> quello riservato ad<br />

altri aspetti del fenomeno migratorio.<br />

Nell'approccio a questo tema e nella sua analisi abbiamo raccolto e tenuto costantemente in<br />

considerazione le suggestioni provenienti dalle riflessioni che Abdelmalek Sayad espone attorno ai<br />

mutamenti nell'esperienza della malattia, della sofferenza e del corpo che avvengono durante<br />

l'emigrazione. Il sociologo algerino propone una visione della malattia come incorporazione stessa<br />

dell'esperienza migratoria. La malattia in emigrazione <strong>di</strong>viene la traduzione del malessere<br />

indefinibile provocato dall'abbandono della vecchia routine. Inoltre, ci <strong>di</strong>ce Sayad, il corpo<br />

dell'immigrato, principale mezzo <strong>di</strong> espressione della malattia, <strong>di</strong>venta il luogo <strong>di</strong> uno scontro<br />

irrisolvibile tra l'istituzione me<strong>di</strong>ca (simbolo dell'intera società) e l'immigrato, rendendo manifesto<br />

lo squilibrio <strong>di</strong> potere nella relazione che li lega.<br />

La salute psicofisica nel periodo della migrazione, sia essa mantenuta, perduta, riacquistata, <strong>di</strong>venta<br />

un ambito oltremodo complesso della vita del migrante. Tale complessità deriva dal fatto che<br />

l'esperienza della malattia, l'utilizzo dei servizi sanitari e delle cure me<strong>di</strong>che avvengono all'interno<br />

del vissuto migratorio, e trovano un significato compiuto solo alla luce <strong>di</strong> esso. Ma assumere la<br />

migrazione come chiave <strong>di</strong> lettura della malattia del migrante, <strong>di</strong>mostra altresì la necessità <strong>di</strong> non<br />

<strong>di</strong>sgiungerla dalle altre variabili in essa contenute. La prima è rappresentata dall'in<strong>di</strong>viduo con il<br />

suo corollario <strong>di</strong> capacità in<strong>di</strong>viduali e risorse in termini <strong>di</strong> capitale sociale e culturale. A questa<br />

variabile si vanno ad accostare quelle <strong>di</strong> tipo strutturale, rappresentanti le con<strong>di</strong>zioni storicoculturali<br />

ed economiche del paese <strong>di</strong> partenza, le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> produzione nelle quali l'immigrato si<br />

trova ad essere inserito nel paese <strong>di</strong> destinazione, e gli effetti <strong>di</strong> questa sua nuova modalità <strong>di</strong> vita.<br />

In sostanza ci riferiamo alle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> lavoro, a quelle abitative, alla normativa che ne regola la<br />

presenza sul territorio dello Stato e a quella che regolamenta l'accesso ai servizi sanitari e al <strong>di</strong>ritto<br />

alla salute. In ragione <strong>di</strong> ciò è possibile pervenire ad una definizione allargata <strong>di</strong> un “problema <strong>di</strong><br />

salute”, che per il migrante non comprende solo le con<strong>di</strong>zioni indesiderate <strong>di</strong> malattia e malessere<br />

fisico, ma anche qualsiasi caratteristica della persona o qualsiasi evento che possa mo<strong>di</strong>ficare la sua<br />

storia naturale.<br />

Per tentare <strong>di</strong> svelare almeno in parte la complessità del rapporto tra salute e migrazione, in questa<br />

ricerca ci siamo focalizzati sullo stu<strong>di</strong>o delle traiettorie <strong>di</strong> accesso dei migranti ai servizi sanitari. In<br />

questo ambito la nostra attenzione si è perciò <strong>di</strong>retta allo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un caso specifico che è <strong>di</strong>ventato<br />

il nostro oggetto <strong>di</strong> ricerca: l'ambulatorio dell'Associazione Sokos, che nella città <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong><br />

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