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Alma Mater Studiorum – Università di Bologna - Cestim

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a <strong>di</strong>ffondere l'infezione all'interno del proprio gruppo con il pericolo <strong>di</strong> innescare un circolo vizioso<br />

che amplifichi il già presente stato <strong>di</strong> emarginazione. I fattori che aumentano in modo esponenziale<br />

per i migranti il rischi <strong>di</strong> contrarre la TBC sono la precarietà dell'inserimento sociale, la situazione<br />

<strong>di</strong> irregolarità amministrativa, un'accentuata mobilità territoriale, la scarsità <strong>di</strong> risorse economiche<br />

che rendono <strong>di</strong>fficoltosa l'in<strong>di</strong>viduazione della malattia e la sua cura resi ancora più ardui dagli<br />

ostacoli all'accesso ai servizi sanitari e ai farmaci. Questi sono anche i no<strong>di</strong> problematici su cui<br />

agire piuttosto che la messa in atto <strong>di</strong> controlli obbligatori per gli immigrati che potrebbero<br />

ulteriormente colpevolizzarli agli occhi della pubblica opinione tanto da favorire un aggravamento<br />

della loro “clandestinità sanitaria”. 188<br />

A conclusione <strong>di</strong> quanto presentato fin ora, osserviamo come per i migranti, più che per altri gruppi<br />

sociali incida la “multifattorialità dei determinati <strong>di</strong> salute”. 189 Inoltre la malattia è un'esperienza che<br />

non può mai essere <strong>di</strong>sgiunta dall'esperienza migratoria sulla quale per altro incide pesantemente e<br />

nella quale spesso matura. Lo stesso vissuto della malattia porta ad esiti <strong>di</strong>versificati se avviene nel<br />

paese d'origine o in quello <strong>di</strong> emigrazione. Come abbiamo potuto rilevare, anche leggere alterazioni<br />

<strong>di</strong> stati psico-fisici che normalmente possono essere ricondotte alla normalità, grazie magari al<br />

semplice supporto <strong>di</strong> una rete <strong>di</strong> cura non strettamente me<strong>di</strong>ca costituita dalle relazioni parentali e/o<br />

<strong>di</strong> vicinato, <strong>di</strong>ventano momenti <strong>di</strong> elevata criticità per il migrante soprattuto se questi manca <strong>di</strong><br />

contatti e saperi necessari ad intraprendere efficaci percorsi <strong>di</strong> cura. Abbiamo constatato inoltre che<br />

la mancanza <strong>di</strong> salute vissuta in emigrazione si situa all'interno <strong>di</strong> una cornice composta dalla<br />

presenza <strong>di</strong> forti <strong>di</strong>seguaglianze e <strong>di</strong>sequità <strong>di</strong> salute: le prime si riferiscono alla <strong>di</strong>fferenza della<br />

frequenza con la quale le malattie, o determinate malattie, colpiscono una fascia <strong>di</strong> popolazione; le<br />

seconde invece si riferiscono alle <strong>di</strong>seguaglianze <strong>di</strong> gruppi sociali nell'accesso a cure o interventi<br />

sanitari. 190<br />

188 Ibidem pp. 15-17<br />

189 Cardamone G., Bracci F., Presenze, migranti ed accesso ai servizi socio-sanitari, cit. p.24<br />

190Ibibem p. 25<br />

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