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Alma Mater Studiorum – Università di Bologna - Cestim

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abbiamo già visto in precedenza si contrad<strong>di</strong>stinguono per essere ad alta intensità <strong>di</strong> lavoro<br />

dequalificato, bassa produttività, scarsa visibilità, limitata considerazione sociale. Dobbiamo<br />

aggiungere anche che “(...) poiché tali attività sono spesso instabili e i sostegni pubblici e familiari<br />

sono molto scarsi, gli immigrati sono costretti ad accettare le prime occasioni <strong>di</strong> lavoro che trovano<br />

tra le quali prevalgono quelle irregolari” 56 Il lato della domanda <strong>di</strong> lavoro sembra avere decisamente<br />

un ruolo più preponderante nell'assorbimento <strong>di</strong> lavoratori migranti (regolari o no) in nero, rispetto<br />

al ruolo avuto dall'offerta stessa.<br />

Come si osserva per la popolazione autoctona, anche per i migranti non esiste un'unica tipologia <strong>di</strong><br />

lavoro nero, ma si assiste a <strong>di</strong>verse combinazioni che vanno dal pagamento fuori busta paga degli<br />

straor<strong>di</strong>nari, alla commistione <strong>di</strong> lavori regolari e non (magari nel fine settimana), al lavoro in<br />

regola solo per una parte dell'orario, alla regolarizzazione <strong>di</strong> poco antecedente la scadenza del<br />

permesso.<br />

Tra le conseguenze più gravi che l'inserimento dei lavoratori (sia migranti e non) nell'occupazione<br />

irregolare produce vi sono oltre al mancato riconoscimento dei <strong>di</strong>ritti collettivi <strong>di</strong> lavoro, della<br />

previdenza e dell'assistenza, il non rispetto dei limiti e degli orari stabiliti dai contratti <strong>di</strong> lavoro, e<br />

ciò incide fortemente sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute e sul rischio infortunistico 57 . Questa situazione<br />

subisce un' accelerazione quando il lavoratore è un migrate irregolare imbrigliato da una parte dal<br />

rischio <strong>di</strong> espulsione dall'altra dalla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> denunciare il datore <strong>di</strong> lavoro. Questi fattori <strong>di</strong><br />

costrizione permettono un forte grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzionalità a chi mette al lavoro questa categoria <strong>di</strong><br />

persone che si può permettere <strong>di</strong> richiedere maggiore produttività e tempi <strong>di</strong> lavoro più lunghi fino<br />

a pervenire a vere e proprie forme <strong>di</strong> ipersfruttamento. Conclu<strong>di</strong>amo sostenendo che i migranti, più<br />

che essere la causa dell'economia sommersa, ne contribuiscono piuttosto alla riproduzione la quale<br />

a sua volta <strong>di</strong>venta un fattore <strong>di</strong> forte destabilizzazione per i migranti stessi. Infatti, a causa della<br />

stretta e rigida connessione tra permesso <strong>di</strong> soggiorno e contratto <strong>di</strong> lavoro, non sempre si riesce ad<br />

avere un lavoro regolare al momento del rinnovo del documento e molte presone ricadono<br />

nell'illegalità amministrativa, a sua volta fonte <strong>di</strong> alimentazione <strong>di</strong> quella lavorativa in un circolo<br />

vizioso che non sembra aver sosta, dal quale <strong>di</strong>viene <strong>di</strong>fficile, se non impossibile, fuoriuscire.<br />

56 Reyneri E., Sociologia del mercato del lavoro, cit., p. 411.<br />

57 Cozzi S., Migranti e clandestini. Questioni <strong>di</strong> confine, cit., p. 88.<br />

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