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Alma Mater Studiorum – Università di Bologna - Cestim

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psicologico, assenza del supporto familiare ed affettivo, incompleta conoscenza dei servizi sanitari.<br />

Nel proseguire il nostro <strong>di</strong>scorso sulla <strong>di</strong>mensione locale, trova necessariamente spazio una breve<br />

descrizione delle attività territoriali che de<strong>di</strong>cano particolare attenzione alla salute della popolazione<br />

straniera. 198 An<strong>di</strong>amo quin<strong>di</strong> ad elencarle qui <strong>di</strong> seguito.<br />

<br />

Il Centro per la salute delle donne straniere e dei loro bambini.<br />

Il Centro nasce a <strong>Bologna</strong> nel 1991 per rispondere ai nuovi bisogni nella popolazione <strong>di</strong><br />

riferimento e favorire l'accesso degli utenti immigrati ai Servizi Sanitari esistenti, reso<br />

problematico non tanto dalla carenza <strong>di</strong> servizi quanto dalla <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> raggiungerli<br />

(<strong>di</strong>fficoltà linguistiche, impossibilità <strong>di</strong> iscriversi al S.S.N., <strong>di</strong>versa interpretazione della<br />

normativa vigente da parte delle <strong>di</strong>verse istituzioni ecc). Da ciò la necessità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

uno spazio specifico destinato a donne e bambini immigrati all'interno della rete territoriale<br />

<strong>di</strong> Consultori Familiari e Pe<strong>di</strong>atrici i cui obiettivi prioritari fossero quelli <strong>di</strong> facilitare<br />

l'accesso ai servizi sanitari <strong>di</strong> donne e bambini immigrati, approfon<strong>di</strong>re la conoscenza dei<br />

bisogni sanitari <strong>di</strong> questa specifica utenza. Il Centro ha utilizzato una modalità <strong>di</strong> lavoro<br />

operativo che si caratterizza non tanto per l'attivazione <strong>di</strong> interventi alternativi a quelli tipici<br />

della me<strong>di</strong>cina occidentale, ma per una attenzione maggiore rivolta alla persona piuttosto<br />

che al sintomo e alla malattia. Dai dati sull'utenza del Centro veniamo a conoscenza che la<br />

popolazione femminile che accede al Centro con maggiore frequenza proviene dai Paesi<br />

dell'Europa dell'Est. Si tratta <strong>di</strong> donne sole, con i figli lasciati nel paese <strong>di</strong> origine che<br />

svolgono lavori <strong>di</strong> cura con anziani e/o in famiglie e che vivono, impotenti, l'assenza del<br />

partner e dei figli in modo molto doloroso. Inoltre non tutte le persone accolte fruiscono<br />

delle prestazioni pe<strong>di</strong>atriche, ostetrico-ginecologiche, psicologiche o <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> base<br />

fornite dal Centro poiché sono inviate anche verso altre strutture specializzate. Tra le<br />

prestazioni svolte dal centro, sembrano particolarmente rilevanti quelle concernenti la<br />

gravidanze tanto che appare rilevante la percentuale delle gravidanze seguite dal Centro,<br />

rispetto a quelle seguite dai consultori citta<strong>di</strong>ni. Non è invece considerevole il numero <strong>di</strong><br />

bambini seguiti dal Centro poiché da tempo, anche negli altri consultori della città si sono<br />

strutturate modalità <strong>di</strong> accoglienza per i minori sostenute dall'impiego delle me<strong>di</strong>atrici<br />

culturali. Un lavoro molto importante svolto dal Centro è quello che interessa il sostegno<br />

psicologico. Nell'anno 2004 le prestazioni erogate nell'area specialistica psicologica sono<br />

state 986 (su un totale <strong>di</strong> 169 utenti e 838 accessi): si tratta <strong>di</strong> donne che, in numero sempre<br />

maggiore ,si trovano ad affrontare lo shock della migrazione rispondendo <strong>di</strong>fferentemente a<br />

198La descrizione delle attività territoriali è contenuta nel dossier La salute e i servizi per la popolazione immigrata<br />

nella provincia <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong>, n° 2 anno 2006.<br />

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