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Alma Mater Studiorum – Università di Bologna - Cestim

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Hospital questa valore è rispettivamente il 70 per mille, contro il 74 per mille). E' bene specificare a<br />

riguardo dei ricoveri femminili che, togliendo dal conteggio quelli riguardanti la salute riproduttiva<br />

(parti naturali, complicazioni della gravidanza, del parto e del puerperio), il <strong>di</strong>vario tra le due<br />

categorie si accentua passando al 108,3 per mille per le donne straniere e al 128,6 per mille per<br />

quelle italiane. Inoltre, sempre a riguardo della componente femminile, i dati in<strong>di</strong>cano una forte<br />

<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> genere sia nei ricoveri or<strong>di</strong>nari che in quelli in day Hospital (rispettivamente il 62% e<br />

il 71% del totale delle <strong>di</strong>missioni <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni stranieri). 162<br />

Ulteriori riflessioni sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute dei migranti in Italia muovono a partire dai dati sulle<br />

cause dei ricoveri in ospedale. Le cause più frequenti <strong>di</strong> ricovero per i maschi sono i traumatismi<br />

(25,9%), le malattie dell'apparato <strong>di</strong>gerente (13,8%), le malattie a carico del sistema circolatorio<br />

(9,4%) e quelle dell'apparato respiratorio (8,2%). Queste percentuali risultano generalmente per gli<br />

stranieri più basse rispetto a quelle che riguardano gli italiani. Le eccezioni riguardano i traumatismi<br />

(16,6 per mille persone per gli stranieri, contro 14,8 per gli italiani) e le malattie infettive e<br />

parassitarie. Per le donne il 56,6% delle <strong>di</strong>missioni riguarda i parti naturali e le complicazioni delle<br />

gravidanze, del parto e del puerperio. Se si esclude questa motivazione <strong>di</strong> ricovero, le cause più<br />

frequenti concernono le malattie del sistema genito-urinario (16,8%), quelle dell'apparato <strong>di</strong>gerente<br />

(14,4%) e dai tumori (10,5%). Come per gli uomini, anche per le donne straniere, le cause <strong>di</strong><br />

ricovero presentano percentuali più basse rispetto a quelle delle donne italiane ad esclusione delle<br />

malattie infettive e parassitarie che invece colpiscono in misura maggiore le donne immigrate.<br />

Inoltre, rispetto al 2003, nel 2004 si registra un leggero incremento dei tumori per maschi e<br />

femmine e delle malattie del sistema car<strong>di</strong>o-circolatorio per i maschi, confermano una tendenza<br />

presente già da qualche anno che in<strong>di</strong>ca un viraggio epidemiologico verso malattie più comuni della<br />

nostra società da imputare sia all'invecchiamento progressivo della popolazione straniera, sia<br />

all'acquisizione <strong>di</strong> stili e abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vita che portano con sé specifici fattori <strong>di</strong> rischio.<br />

Conclu<strong>di</strong>amo evidenziando che l'elevata frequenza dei ricoveri per traumatismi, imputabili<br />

all'elevato numero <strong>di</strong> incidenti lavorativi in particolare se si tratta <strong>di</strong> lavoro nero, e quella delle<br />

malattie infettive (che sono quasi il doppio nei migranti rispetto ai residenti) denotano delle aree <strong>di</strong><br />

criticità sanitarie specifiche dei citta<strong>di</strong>ni stranieri. Nel caso dei traumatismi, è stato <strong>di</strong>mostrato che<br />

il <strong>di</strong>fferenziale <strong>di</strong> rischi <strong>di</strong> infortuni è per gli stranieri è più del doppio rispetto a quello che riguarda<br />

i lavoratori italiani: infatti tra i lavoratori italiani si riscontra un infortunio ogni 25 persone, mentre<br />

tra gli stranieri extracomunitari si verifica un infortunio ogni 10 persone al lavoro. L'incidenza degli<br />

infortuni, rapportati alla popolazione straniera occupata, oscilla da un minimo <strong>di</strong> 6,6 infortuni ogni<br />

162 Geraci S., “Gli immigrati nel sistema salute Italiano”, in Caritas/Migrantes, VXI Dossier Statistico Immigrazione,<br />

cit. p. 110<br />

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