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Alma Mater Studiorum – Università di Bologna - Cestim

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<strong>di</strong> squilibrio nella relazione <strong>di</strong> intervista a seconda che questa avvenisse con il personale me<strong>di</strong>co e<br />

amministrativo dei Sokos oppure con i migranti. La <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> età tra me e il personale dei Sokos<br />

che era abbastanza elevata (all’incirca <strong>di</strong> 25 anni) tendeva a generare una situazione nella quale<br />

l’intervistato dava delle informazioni all’intervistatore “dall’alto della sua esperienza” con il rischio<br />

concreto che l’intervista, piuttosto che tutte le altre interazioni sociali, si trasformassero in<br />

un’esposizione pedagogica. Ho limitato il prodursi <strong>di</strong> queste situazione sia facendo delle domande<br />

puntuali e precise, sia cercando <strong>di</strong> mostrarmi sufficientemente competente da non dover essere per<br />

forza istruito su quanto <strong>di</strong> volta in volta mi veniva riferito. Con i migranti intervistati la metà dei<br />

quali erano miei coetanei o con una <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> età <strong>di</strong> poco conto, vi è stato durante l’intervista un<br />

rapporto più paritario, poiché le <strong>di</strong>stanze prodotte dalla <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> età erano molto attenuate. In<br />

parte tuttavia, le <strong>di</strong>stanze sociali tra me e i migranti intervistati sono emerse sull’asse della<br />

<strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> genere, specie con le donne migranti provenienti dal continente africano. Mi sono reso<br />

conto della <strong>di</strong>fficoltà a volte presente da parte delle donne immigrate <strong>di</strong> parlare a me, uomo e<br />

occidentale, dei loro problemi <strong>di</strong> salute. Ho cercato <strong>di</strong> limitare questa <strong>di</strong>stanza creando, nel luogo<br />

dell’intervista, un clima <strong>di</strong> complicità mostrandomi quanto più possibile propenso all’ascolto e<br />

<strong>di</strong>latando, quando se ne presentava l’occasione, il tempo dell’intervista per permettere l’instaurarsi<br />

<strong>di</strong> una più solida relazione <strong>di</strong> fiducia tra intervistatore ed intervistato.<br />

Spostarmi da un self all’altro mi ha infine consentito <strong>di</strong> situare la mia osservazione anche da punti<br />

marginali rispetto alla scena sociale osservata e ciò ha avuto il pregio <strong>di</strong> permettermi <strong>di</strong> focalizzare<br />

elementi <strong>di</strong> particolare interesse che altrimenti, a causa dell’immersione completa nell’interazione<br />

sociale modellata dall’interpretazione esclusiva <strong>di</strong> un ruolo, non sarebbero stati notati. Inoltre i<br />

punti marginali, spesso punti <strong>di</strong> confine tra definizioni della situazione <strong>di</strong>verse, mi hanno messo in<br />

con<strong>di</strong>zione osservare quasi simultaneamente acca<strong>di</strong>menti sociali <strong>di</strong>fferenti.<br />

Ho deciso <strong>di</strong> strutturare l’osservazione secondo tre <strong>di</strong>rettrici principali, che il parte si possono<br />

ritrovare anche nelle interviste eseguite al personale e all’utenza <strong>di</strong> Sokos.<br />

La produzione e il mantenimento dell’insieme delle pratiche organizzative che determinano<br />

l'operare dell'organizzazione e il loro situarsi ad esempio nella struttura fisica e sociale<br />

dell’organizzazione, nelle interazioni tra gli attori organizzativi e nel linguaggio da essi utilizzato.<br />

Il comportamento mantenuto dai pazienti, specie quando non sono in <strong>di</strong>retto contatto con il<br />

personale <strong>di</strong> Sokos.<br />

Il rapporto tra organizzazione ed utenza come viene strutturato nella loro interazione sociale.<br />

Queste tre linee <strong>di</strong> osservazione <strong>di</strong>fettano forse <strong>di</strong> circospezione, tuttavia proprio per la loro natura<br />

volutamente a “maglie larghe” sono stato in grado <strong>di</strong> notare elementi interessanti che magari mi<br />

sarebbero sfuggiti se se avessi dato troppo peso al definire il grado <strong>di</strong> congruenza <strong>di</strong> un dato<br />

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