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Alma Mater Studiorum – Università di Bologna - Cestim

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del tesserino STP è stato percepito come problematico solamente da pochi intervistati e del resto<br />

anche la stessa migrante che qui ce l'ha riferito lo reputa evidentemente un aspetto secondario.<br />

Tuttavia pensiamo che esso non debba essere estromesso dalle riflessioni che si possono generare<br />

sul valore e la funzione della tessera STP.<br />

Inoltre abbiamo constatato che nelle rappresentazioni dei migranti il tesserino STP è <strong>di</strong> frequente<br />

associato a Sokos a cui i migranti attribuiscono la stessa funzione <strong>di</strong> protezione sociale. Sokos e il<br />

tesserino che questa organizzazione permette <strong>di</strong> ottenere, rappresentano nella totale precarietà in cui<br />

il migrante irregolare è costretto a vivere, una sicurezza in termini <strong>di</strong> protezione sociale poiché<br />

tutela almeno in parte dalle conseguenze derivanti dalla malattia. Le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong> questo<br />

migrante sintetizzano efficacemente questo concetto.<br />

“Certo che dovevo fare un intervento e grazie a Sokos, grazie a tutti sono stato curato senza pagare niente.<br />

Cioè se non c’era Sokos io…io non so come fanno gli altri, ti <strong>di</strong>co la verità. Forse per voi italiani è un po’<br />

più facile, ma per noi tu alla fine del mese devi sborsare i sol<strong>di</strong>: affitto, mangiare, tutto quanto. Anche se<br />

tu non lavori, chi se ne frega, tu i sol<strong>di</strong> li devi pagare lo stesso. Se non c’erano i Sokos, era tutta un’altra<br />

storia...” [M13]<br />

Nel proseguire la nostra analisi, pren<strong>di</strong>amo ora in esame l'interazione tra migranti e personale <strong>di</strong><br />

segreteria che costituisce un momento fondamentale, al pari del rapporto che i migranti instaurano<br />

con i me<strong>di</strong>ci.<br />

La segreteria, o come preferiscono chiamarla gli stessi componenti <strong>di</strong> Sokos, l'accoglienza è un<br />

luogo fondamentale peril proseguo del percorso dei migranti all'interno del servizio. Essa è la la<br />

faccia dell'organizzazione, la parte che per prima si mostra al migrante. E' perciò importante che fin<br />

dal primo momento i pazienti stranieri, soprattutto se al loro primo contatto con il servizio, si<br />

sentano tranquilli perché accolti da persone competenti che infondono loro sicurezza. Perché ciò<br />

possa effettivamente avvenire è necessario che si crei un senso <strong>di</strong> vicinanza reciproca percepita da<br />

tutti gli attori sociali presenti in questo luogo. Tale vicinanza è favorita dalla conformazione<br />

spaziale della segreteria, uno spazio piccolo al cui interno si ritrovano come minimo 4 persone (due<br />

migranti e due operatori) e che contribuisce a creare una forte densità interattiva.<br />

Le finalità che animano il lavoro del personale della segreteria ruotano attorno al concetto <strong>di</strong><br />

accoglienza, che per essere reso effettivo necessita <strong>di</strong> una buona quantità <strong>di</strong> tempo da de<strong>di</strong>care a<br />

ciascun paziente.<br />

“(...) quando vengono qua, dovrebbero sentirsi accolti, nel vero senso della parola. Cioè trovare delle<br />

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