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Alma Mater Studiorum – Università di Bologna - Cestim

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dell'istituzione sanitaria. Il simbolo che certifica materialmente il bisogno <strong>di</strong> cura del migrante è il<br />

tesserino STP che <strong>di</strong>venta così il titolo <strong>di</strong> accesso alle cure sanitarie anche nei casi in cui non è<br />

previsto. Si crea così la situazione paradossale nella quale il migrante deve aver già certificato il<br />

proprio stato <strong>di</strong> bisogno <strong>di</strong> cure me<strong>di</strong>che prima <strong>di</strong> presentarsi davanti alla stessa Istituzione me<strong>di</strong>ca<br />

che avrebbe il compito <strong>di</strong> certificarlo.<br />

Nell'analisi delle modalità <strong>di</strong> accesso dei migranti al servizio me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Sokos abbiamo dovuto<br />

in<strong>di</strong>viduare in primo luogo i principali elementi <strong>di</strong>stintivi <strong>di</strong> Sokos, i valori che orientano il suo<br />

agire organizzativo, ovvero la cultura <strong>di</strong> servizio propria <strong>di</strong> Sokos.<br />

Questa organizzazione assume il <strong>di</strong>ritto alla salute, peraltro coincidente con quello all'assistenza<br />

sanitaria, come “universale”, per la quale ogni essere umano deve avere la possibilità <strong>di</strong> accedere a<br />

questo <strong>di</strong>ritto senza alcun tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>scriminante. Sokos elabora una concezione <strong>di</strong> salute “ampia”,<br />

poiché la salute non si riduce alla sola assenza <strong>di</strong> malattia ma mira al raggiungimento <strong>di</strong> uno stato <strong>di</strong><br />

completo benessere psicofisico. Essa inoltre, non va mai <strong>di</strong>sgiunta dal progetto migratorio<br />

intrapreso dall'in<strong>di</strong>viduo. Entrambe queste <strong>di</strong>mensioni sono così tanto correlate che l'interpretazione<br />

della malattia del migrante deve tenere necessariamente conto dell'esperienza migratoria entro la<br />

quale è collocata.<br />

Nella nostra analisi organizzativa abbiamo infine dato conto delle <strong>di</strong>fficoltà che Sokos incontra nel<br />

fornire le prestazioni <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> base e specialistica. Tali <strong>di</strong>fficoltà sono dovute a due or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />

fattori. Il primo è stato in<strong>di</strong>viduato nella persistente mancanza <strong>di</strong> risorse economiche e <strong>di</strong> volontari<br />

che obera <strong>di</strong> lavoro me<strong>di</strong>ci e personale <strong>di</strong> segreteria, i quali si vedono costretti a <strong>di</strong>minuire la<br />

quantità <strong>di</strong> tempo da de<strong>di</strong>care a ciascun paziente. Il secondo fattore critico nell'operato <strong>di</strong> Sokos è<br />

l'attuazione <strong>di</strong> un networking intermittente ed informale che rischia <strong>di</strong> depotenziare l'azione<br />

complessiva dell'organizzazione, limitandola nelle collaborazioni con le altre realtà locali del terzo<br />

settore.<br />

Le basi su cui poggia la relazione tra utenza e organizzazione me<strong>di</strong>ca sono il riconoscimento, la<br />

reciprocità e la fiducia. Sokos riconosce il migrante che si rivolge al suo servizio me<strong>di</strong>co prima <strong>di</strong><br />

tutto come un in<strong>di</strong>viduo che esprime il bisogno <strong>di</strong> ricevere cure me<strong>di</strong>che e, solo in un secondo<br />

momento, come immigrato. A questo riconoscimento il migrante risponde riponendo fiducia<br />

nell'intera organizzazione (fiducia <strong>di</strong>ffusa) che si manifesta nella propensione al racconto biografico<br />

in special modo dell'esperienza migratoria. Questo tipo <strong>di</strong> relazione <strong>di</strong> reciprocità pervade tutti i<br />

settori dell'organizzazione, dalla segreteria agli ambulatori, ma risulta particolarmente evidente<br />

nell'interazione me<strong>di</strong>ca.<br />

Nell'analisi dell'interazione me<strong>di</strong>ca abbiamo proposto il concetto <strong>di</strong> “doppia centralità”, attorno al<br />

quale si informa il rapporto tra me<strong>di</strong>co e paziente. Il paziente straniero, infatti, considera il me<strong>di</strong>co<br />

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