Alma Mater Studiorum â Università di Bologna - Cestim
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l’essere irregolare amplifica <strong>di</strong> molto le <strong>di</strong>fficoltà a reperire per via istituzionale informazioni utili.<br />
Difficilmente, infatti, il migrante irregolare si recherà da solo presso qualche ufficio pubblico al fine<br />
ottenere delle informazioni sanitarie che lo riguardano, per la paura <strong>di</strong> essere fermato dalla polizia.<br />
L’unica fonte informativa a cui egli può attingere è rappresentata dai suoi connazionali o da altri<br />
migranti che hanno avuto esperienze simili alle sue con il rischio tuttavia <strong>di</strong> incorrere in inesattezze<br />
e pesanti <strong>di</strong>storsioni delle informazioni ricevute.<br />
Di importanza fondamentale appare anche la continua azione <strong>di</strong> socializzazione dei migranti ai<br />
<strong>di</strong>ritti all’assistenza sanitaria <strong>di</strong> cui godono, anche se irregolari. Questo aspetto è indubbiamente<br />
importante perché rompe la logica irregolarità-assenza totale <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti interiorizzata prima <strong>di</strong> tutto<br />
dagli stessi migranti, rendendoli consapevoli e restituendogli uno spazio per mettere in pratica una<br />
forma seppur ridotta <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza.<br />
Evidentemente tale pratica <strong>di</strong> orientamento al mondo dei servizi sanitari deve essere molto<br />
frequente nelle interazioni me<strong>di</strong>che e inoltre sembra trovare un riscontro positivo tra i migranti che<br />
più volte ne hanno fatto menzione, sottolineandone i vantaggi acquisiti. Qui sotto riporto quattro<br />
contributi <strong>di</strong>fferenti nei quali i migranti evidenziano l’estrema utilità della conoscenza dell’universo<br />
dei servizi sanitari che maturano durante le visite con i me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> Sokos. Traspare dalle interviste<br />
uno spiccato senso <strong>di</strong> sicurezza. I migranti si sentono più sicuri nel rapportarsi con le strutture<br />
sanitarie, ospedaliere o <strong>di</strong> altro genere, perché hanno acquisito una conoscenza che gli permette <strong>di</strong><br />
poter gestire più opportunamente le loro interazioni me<strong>di</strong>che al <strong>di</strong> fuori <strong>di</strong> Sokos. Inoltre si sentono<br />
sicuri perché percepiscono <strong>di</strong> potersi appoggiare ad un’organizzazione capace <strong>di</strong> fornire loro una<br />
gamma <strong>di</strong> aiuti <strong>di</strong>versificata e rispondente alle proprie esigenze.<br />
“Lei mi ha visitato, come fa un dottore, mi ha chiesto tutto e subito mi ha scritto questi fogli su dove devo<br />
andare, dove devo fare la tessera, dove devo prenotare questi esami, mi ha dato l’in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> dove dovevo<br />
andare…” [M11]<br />
“Io ho visto tanti me<strong>di</strong>ci qui. Io mi sono trovata molto bene con quello giovane, con la barba e i capelli<br />
neri(...)Sì, lui mi ha aiutato in tante cose. Quando sono andata in ospedale per fare gli esami lui ha scritto<br />
bene la lettera e mi hanno fatto subito le visite.” [M9]<br />
“(…) ogni volta vado da un me<strong>di</strong>co <strong>di</strong>verso e mi sono sempre trovata bene. Sai, io non è che conosco<br />
molto bene la me<strong>di</strong>cina e gli ospedali ma mi hanno spiegato sempre tutto e per me questo è molto<br />
importante.” [M10]<br />
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