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vassoio, che cadde a terra. Raina riuscì ad afferrare con una
mano il formaggio, ma le verdure caddero ovunque. Il cane
addentò al volo il cappone e iniziò a divorarlo.
«Vergognati! Ridammelo!» Raina mise il formaggio da
parte e cercò di recuperare il cappone strappandolo dalle
zampe del cane, che le ringhiò contro attaccandosi
tenacemente con i denti a una coscia. I suoi occhi e quelli di
Raina mostravano la stessa determinazione. Raina tirò più
forte.
«Lascialo… andare!»
La coscia del cappone restò in bocca al cane e Raina
riuscì a salvare il resto. Poi prese una rapa e la tirò contro il
cane, che sussultò, e mesto se ne tornò all'ombra.
Raina restò in piedi a torcersi le mani e a guardare
quanto era rimasto del pasto di Rutledge. Il vassoio era
ancora integro ma tutto il suo contenuto era finito a terra.
Non le restavano che due possibilità: tornare in cucina e
affrontare Agnes, che di sicuro si sarebbe lanciata in
un'invettiva contro la sua sbadataggine, oppure servire a
Rutledge il salvabile.
Dopo aver scelto il male minore, recuperò il vassoio, ci
piazzò sopra il cappone e il formaggio, e iniziò a raccogliere
le verdure. Prese una rapa e ci soffiò sopra. Non sembrava
poi così danneggiata, e di sicuro era ancora commestibile.
Inoltre, pensò, Rutledge non se ne sarebbe mai accorto dati
i suoi gusti grossolani. Dopo aver risistemato alla bell'e
meglio il vassoio, Raina si affrettò a servire il pranzo nel
salone.
Vide subito Rutledge seduto al tavolo sulla pedana.
Teneva in mano un boccale di birra e una ragazza gli sedeva
in grembo. Gunnar la salutò con un cenno del capo non
appena la vide apparire da dietro il paravento, e non
sembrava interessato alla sgualdrina che gli sussurrava
paroline dolci all'orecchio. I suoi capelli neri erano ancora