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cavalli.» Le appoggiò il mantello sulle gambe. «Se vuoi,
puoi dormire. Abbiamo ancora un lungo viaggio da fare e
sembri esausta.»
Raina allontanò con un calcio il mantello caldo.
Preferiva morire di freddo piuttosto che accettare qualunque
cosa provenisse da lui. Inoltre, offrirle il suo mantello era
solo un tentativo malriuscito di farle abbassare la guardia,
per sbarazzarsi di lei per qualche ora in modo da poter
discutere i suoi piani senza il pericolo che lei lo sentisse. No,
Raina rifiutò l'idea di dormire sebbene la trovasse allettante.
Non avrebbe mai abbassato la guardia né tantomeno chiuso
occhio finché si fosse trovata in sua presenza. Era
abbastanza sicura che il suo sguardo gli avrebbe fatto capire
i suoi pensieri.
Rutledge fece spallucce. «Come vuoi» mormorò, mentre
si allontanava da lei per legare il suo cavallo.
«Sei un essere spregevole!» gli gridò dietro Raina. «Sei
morto! Mi hai sentita? Quando mio padre ti troverà, e
credimi lo farà, ti ucciderà!»
Lo udì ridere mentre se ne andava e le sembrò di sentirgli
dire che era già un uomo morto.