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abbastanza da fargli tornare il mal di testa. Aveva trascorso
tutta la notte a blaterare sulla bravura delle donne a
intaccare la forza di volontà degli uomini, facendoli poi
impazzire e portandoli a prometter loro qualunque cosa pur
di possedere la loro dolcezza.
Tuttavia, la cosa peggiore era che aveva ammesso di
sentirsi attratto da Raina e, accidenti al vino!, era
abbastanza sicuro di aver detto che lei avrebbe reso felice
qualunque uomo.
Gunnar gemette al pensiero dei suoi vaneggiamenti. Se
Alaric si era lasciato sfuggire qualcosa con Raina, gli
avrebbe tagliato la lingua!
Maledizione, doveva bere ancora un po'.
«Ragazzo!» gridò raddrizzandosi sulla sedia e facendo
cenno a Rupert, il suo paggio, di avvicinarsi. «Versami del
vino!»
«Fate attenzione, milord,» disse un uomo facendogli
l'occhiolino «se berrete ancora rischierete di deludere la
vostra signora.»
«O di addormentarvi qui mentre potreste essere di sopra
con lei!» aggiunse un altro.
Gunnar sospirò. L'ultima cosa che voleva era trovarsi da
solo con Raina in camera sua. I suoi uomini davano per
scontato che avesse già goduto del corpo di Raina e avevano
elogiato le sue doti amatorie per tutta la notte, il che
rendeva la decisione di non farlo ancora più difficile da
mantenere. La sua unica speranza era di ubriacarsi o di
mandare a letto tutti i suoi uomini. «Un altro fiasco di vino,
ho detto!» Si prese la testa fra le mani mentre gli uomini
accanto a lui ridevano.
«Ci vorrebbe un'intera botte di vino per tenermi lontano
da quella donna» disse un uomo tra cenni d'assenso degli
altri.
Dove diavolo è finito Rupert?