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dispiace di averti respinto. Sono stata così confusa negli
ultimi giorni…»
Gunnar si avvicinò per abbracciarla mentre tornava ad
appoggiare la schiena al cuscino. «Più di qualunque altra
cosa, mi dispiace di averti incontrata in queste circostanze.»
Raina chiuse gli occhi e si lasciò andare alle sue carezze.
«Lo so,» sussurrò «lo so.»
Restarono fermi, abbracciati per un lungo momento. Poi
il respiro di Gunnar si fece più pesante e pian piano la sua
presa si fece più leggera finché le braccia non gli ricaddero
lungo i fianchi. Raina aprì gli occhi e vide che si era
addormentato. Restò a guardarlo per qualche minuto e
quando fu certa che non si sarebbe svegliato, gli sussurrò
che lo amava.
Raina trovò Merrick in cucina intento a cuocere un
infuso. Quando la vide entrare, il vecchio le rivolse un
ampio sorriso e, prendendolo come un segno di benvenuto,
Raina gli andò incontro. «Sono appena passata a vedere
come sta Alaric» disse. «Mi dispiace di aver dubitato delle
vostre capacità, Merrick. Mi sembra che stia molto meglio e
temo che non avrei potuto fare di più per lui.»
«Bah.» L'anziano guaritore la zittì con un cenno della
mano. «Hai fatto un ottimo lavoro. Quel ragazzo è stato
fortunato a incontrarti. Non molti guaritori, e in particolar
modo donne, sarebbero stati in grado di sopportare la vista
di una ferita come quella.»
«Be', vi sono grata in ogni caso, così come lo è Gunnar.»
Raina ebbe l'impressione che Merrick avesse cambiato
espressione nel sentir nominare Gunnar, ma non era sicura
perché il guaritore si voltò subito verso l'infuso. «Cosa avete
lì?» gli chiese Raina.
«Oh, è solo un po' di sorba e qualche erba che dovrebbe
aiutare la pelle a cicatrizzarsi e tenere lontano il pericolo